Giro d’Italia, Biniam Girmay colpito dal tappo dello spumante: si ritira dopo la prima vittoria

Biniam Girmay si è ritirato dal Giro d'Italia dopo la sua storica vittoria dopo essere stato colpito all'occhio dal tappo dello spumante.

Giro d’Italia, Biniam Girmay colpito dal tappo dello spumante: si ritira dopo la prima vittoria

Noi facciamo i nostri piani e Dio se la ride, diceva il saggio. Potremmo riassumere così quanto è accaduto a Biniam Girmay, ciclista eritreo giunto agli allori della cronaca sportiva per la sua prima, storica vittoria in una tappa del Giro d’Italia, con una volata incredibile per battere Mathieu Van der Poel e un primo posto sul podio che non apparteneva a un atleta africano da ben 43 anni. Insomma, Girmay – senza mezze misure – ha scritto la storia. Peccato che, durante i festeggiamenti, il tappo dello spumante aperto per il consueto rito di festeggiamento sia schizzato verso l’alto colpendolo all’occhio e imponendogli di ritirarsi dalla competizione.

Il destino beffardo ha voluto che proprio il momento di gioia più limpida si trasformasse in una piccola tragedia: il tappo è partito all’improvviso, colpendo Girmay proprio mentre questi tentava di aprire la bottiglia (eddai però Girmay, lo spumante sempre a quarantacinque gradi che sennò succedono macelli). Ad annunciare il ritiro ci ha pensato lo stesso ciclista tramite un video diffuso sui social in cui spiega che la sua squadra, la Intermarché-Wanty-Gobert, ha preferito non lasciarlo partire come misura cautelare. Dagli esami medici, infatti, è emersa un’emorragia nell’orbita dell’occhio sinistro e, per ridurre al minimo il rischio di espansione, è necessario ridurre al minimo l’attività fisica.

“È una giornata straordinaria, storica per tutti gli africani” commentò Girmay dopo la vittoria. “La volata con Van der Poel è stata stupefacente, abbiamo fatto quasi 400 metri al termine di una giornata così. Tre giorni fa parlavamo di questa frazione, è stata complicata perché fin dall’inizio quelli dell’Alpecin tentavano di partire, ma la mia squadra è forte”. Poi, però, Dio ha cominciato a sghignazzare.