Gli Inglesi non hanno mica capito per cosa ci indigniamo (e non è il latte nel ragù)

Uno chef spiega come preparare il ragù, e il popolo inglese insorge accusandolo di falsa italianità. Ma davvero?

Gli Inglesi non hanno mica capito per cosa ci indigniamo (e non è il latte nel ragù)

È innegabile che ogni stereotipo abbia un fondo di verità, o il passare del tempo ne avrebbe disintegrato ogni traccia. Insomma: è vero che tendenzialmente i tedeschi sono precisi, gli americani patriottici, gli italiani permalosi per quanto riguarda il cibo. Gli inglesi lo sanno, o credono di saperlo – ma per i motivi “sbagliati”.

Chef Paul Foster, stella Michelin con il ristorante Salt di Stratford-upon-Avon, si è preso un pezzetto della vetrina dei social per spiegare ai propri follower come preparare il ragù. Tra i suoi ingredienti c’è anche il latte: questa è la pietra dello scandalo. Il pubblico (inglese) si è ribellato.

L’Italia secondo gli inglesi

ragù bolognese

Foster spiega che “non esiste una ricetta autentica”, e che la sua versione è figlia della lunga esperienza ai fornelli di un po’ tutto il mondo – Italia compresa. Vi risparmiamo il proverbiale grosso, e giungiamo a piè pari al nostro (incriminato?) protagonista: il latte, che Foster stesso descrive come game changer.

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Ottimo per creare cremosità senza ricorrere alla panna, dice lo chef. Nulla di strano, e a onor del vero pare difficile rimanere sconvolti per il latte nel ragù. Il popolo della Terra d’Albione la pensa diversamente, e discende su Foster impugnando forconi digitali e origini più o meno discutibili: “Io sono italiano, e non ho mai conosciuto nessuno che usa il latte per fare il ragù. La ricetta originale è diversa”.

Un altro è più severo, e quasi laconico: “Io in Italia ci ho vissuto. Il vero ragù non ha il latte, ti stai sbagliando di grosso”. Un terzo ancora apre lo scrigno dei luoghi comuni, che a onore del vero già minacciava di schiudersi da solo: “Da qualche parte, una nonna italiana ha appena avuto un infarto“.

Insomma, per gli amici d’Oltremanica la questione è paragonabile a quella che da queste parti, con tutta la polverosa prevedibilità del caso, è la panna nella Carbonara che dai, ognuno faccia un po’ quel che gli pare. Ma d’altronde parliamo sempre di chi, quando pensa all’Italia, si ferma a pizza e spaghetti: ricordate la copertina di The Economist dedicata a Liz Truss?