Glovo, concorrenza sleale tra i rider a causa di alcune app

Alcuni rider Glovo fanno uso di una serie di applicazioni che consentono la prenotazione automatizzata dei turni di lavoro.

Glovo, concorrenza sleale tra i rider a causa di alcune app

Tra i rider Glovo si è fatta strada una concorrenza sleale che, di fatto, ha il sapore amaro della “guerra tra poveri”: ci riferiamo all’utilizzo da parte di alcuni rider “furbetti” di alcune applicazioni che permettono, dietro compenso mensile o una tantum agli sviluppatori, la prenotazione automatizzata dei turni di lavoro in barba al ranking, alla disponibilità e all’anzianità dei colleghi più rigidi alle regole.

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A denunciare questo far west digitale è Uiltucs, sindacato che si occupa dei diritti dei lavoratori della Gig economy (rider chiaramente compresi), che sottolinea come le app in questione (che rispondono ai nomi di Reglov, Glovobot, LaFenice, Sushi Clicker o GlovIp) siano in grado di aggirare sistematicamente l’applicazione originale di Glovo creata appositamente per i rider, rendendo per l’appunto possibile ai più “furbetti” (o a coloro che si fanno meno scrupoli) di scavalcare la fila. E non finisce qui: nulla vieta a questi utenti di creare profili falsi o a prestare il proprio account a persone che non hanno un contratto di lavoro con Glovo. Il tutto, come spiega Mario Grasso della Uiltucs nazionale, nonostante “le indagini della Procura di Milano, i tavoli ministeriali a seguito della firma del protocollo nazionale tra Assodelivery e Cgil, Cisl e Uil in contrasto al caporalato e alle forme illecite di intermediazione digitale, e nonostante quanto previsto dai contratti delle aziende del food delivery e, in ultimo, la denuncia della Uiltucs di Rieti all’Ispettorato del lavoro e alla stessa Glovo”.

Glovo che, come lo stesso Grasso dichiara, viene informata dal sindacato su questi stratagemmi da ormai diversi mesi, senza mai però rispondere in maniera efficace. “A parole mostra un impegno concreto per debellare questi fenomeni, ma non nei fatti”, commenta Mario Grasso. “Abbiamo scritto all’Ispettorato del lavoro di Rieti, dove grazie alla nostra segreteria provinciale e ai tanti rider iscritti al sindacato abbiamo denunciato una situazione ormai sotto gli occhi di tutti. Glovo ci ha promesso un incontro prima di Natale: sarà l’occasione per fare il punto definitivo su tutto questo?”.