Granarolo investe 70 milioni di euro nel biometano agricolo: verranno realizzati 10 impianti in tre anni

Il Gruppo Granarolo punta sul biometano agricolo con un investimento da 70 milioni di euro: l'obiettivo è ottenere energia pulita e produrre fertilizzanti.

Granarolo investe 70 milioni di euro nel biometano agricolo: verranno realizzati 10 impianti in tre anni

Biometano di filiera: questo il nome del progetto nato dalla collaborazione tra il Gruppo Granarolo e la Confederazione dei bieticoltori-Cgbi, gruppo al vertice del comparto italiano dell’energia rinnovabile; con l’obiettivo di produrre 30 milioni di metri cubi di biometano agricolo all’anno immettendo allo stesso tempo sul mercato circa 500 mila tonnellate annua di fertilizzante rinnovabile o digestato, prodotto ricavato dallo stesso processo che permette di ottenere il biometano. Un traguardo ambizioso e fissato in un futuro decisamente prossimo (il 2025), che verosimilmente potrà essere raggiunto grazie a un investimento da 70 milioni di euro volti a realizzare dieci nuovi impianti in appena tre anni.

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Come già ampiamente discusso, l’obiettivo del progetto è quello di ottenere energia pulita e produrre fertilizzanti – un disegno apparentemente semplice ma che, nell’attuale contesto internazionale, che vede le aziende agricole minacciate dal caro bollette e il prezzo dei fertilizzanti alle stelle, potrebbe rappresentare una risposta concreta. Ogni nuovo impianto di biometano conferirà reflui zootecnici (ossia letami e liquami, per intenderci) dagli stessi soci allevatori di Granarolo, mentre la Confederazione dei bieticoltori provvederà al recupero di seminativi, colture di secondo raccolto e sottoprodotti agricoli attraverso i propri soci delle cooperative del Nord Italia: le previsioni stimano una produzione media di 3.000.000 metri cubi di biometano, con un risparmio previsto di CO2 di circa 6.000 tonnellate, e 50.000 tonnellate di digestato.

” I nostri soci-allevatori sono chiamati a giocare un ruolo rilevante nella transizione sostenibile” ha commentato a tal proposito il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari. “Puntiamo a diventare autosufficienti sul piano energetico, eliminando CO2 dal territorio e ottimizzando la gestione agronomica dei terreni, con un notevole risparmio di costi e una miglior qualità del prodotto”.