Grano: la Russia sospende l’accordo con l’Ucraina

La Russia si è ritirata dal cosiddetto accordo sul grano con l'Ucraina in seguito a un attacco subito dalla sua flotta militare.

Grano: la Russia sospende l’accordo con l’Ucraina

Un fulmine a ciel sereno? No, non proprio. È da qualche settimana, ormai, che il cosiddetto accordo sul grano tra la Russia e l’Ucraina poggia su fondamenta sempre più traballanti: appena una manciata di giorni fa, ad esempio, vi raccontammo di come Kiev decise di accusare Mosca di stare ostacolando il corretto funzionamento del flusso di derrate alimentari sul Mar Nero, e ancora prima le stesse autorità governative russe avevano ventilato pubblicamente la minaccia di un ritiro dagli accordi. Ciò che evidentemente ha spostato inevitabilmente la bilancia è stato l’attacco subito dalla flotta russa al largo di Sebastopoli, principale città della Crimea; in seguito al quale Mosca ha annunciato in via formale che non permetterà più il passaggio delle navi cargo per il trasporto di grano e altri cereali.

export

La lettura proposta dalle autorità russe è che di fatto le navi che avrebbero dovuto garantire la sicurezza dei sopracitati corridoi umanitari sarebbero rimaste danneggiate dall’attacco in questione, impedendo dunque il corretto svolgimento delle operazioni di export dal cosiddetto Granaio d’Europa. Si tratta di una tesi, tuttavia, che gli osservatori internazionali hanno abbondantemente messo in discussione: Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha definito la decisione “scandalosa”, una mera ripicca per gli attacchi militari subiti, e ha accusato Mosca di stare usando il “cibo come se fosse un’arma”.

Ecco dunque riaffiorare i problemi che, nel corso della scorsa primavera e della scorsa estate, avevamo già cominciato a conoscere: con le alternative terrestri inferiori per velocità ed efficienza, infatti, l’eco di una crisi alimentare globale e degli aumenti di prezzo del grano torna e farsi sentire.