Grano: l’accordo fra Russia e Ucraina rischia di saltare

A proposito di grano: l'accordo per l'export sul mar Nero fra Russia e Ucraina rischia di saltare perché Putin, per prorogarlo, vuole che siano tolte le restrizioni alle esportazioni del suo paese.

Grano: l’accordo fra Russia e Ucraina rischia di saltare

Ci risiamo: l’accordo per l’export del grano nel mar Nero fra Russia e Ucraina, quasi giunto a scadenza, rischia di nuovo di saltare. E sempre per gli stessi motivi: ogni volta che si arriva alla fine dell’accordo, ecco che Putin protesta e cerca di portare acqua al suo mulino. Questa volta il leader della Russia ha annunciato che non è detto che l’accordo, in scadenza la prossima settimana, verrà ulteriormente prorogato. A meno che non vengano tolte le restrizioni imposte alle esportazioni della Russia.

Grano: l’accordo dell’export del grano nel mar Nero verrà prorogato o no?

ucraina grano

Secondo la Russia, gli accordi denominati Black Sea Grain Initiative, quelli ottenuti mediando fra Russia e Ucraina grazie al lavoro delle Nazioni Unite e della Turchia, sono stati rispettati solo a metà. L’accordo prevede di garantire l’esportazione sicura del grano dai porti ucraini del Mar Nero, in modo da evitare che la guerra fra Russia e Ucraina scateni una crisi alimentare mondiale.

Solo che la Russia ha sollevato dei dubbi su una eventuale proroga, a meno che non vengano soddisfatte le sue richieste. L’accordo in questione era stato prorogato di altri 120 giorni lo scorso novembre e anche allora la Russia aveva fatto un tira e molla continuo fino alla fine. I 120 giorni, però, scadranno adesso il 18 marzo e dovrebbero rinnovarsi, a meno che nessuna delle due parti si opponga.

Ucraina, sette navi cargo cariche di grano hanno preso il largo Ucraina, sette navi cargo cariche di grano hanno preso il largo

Mosca ha così già annunciato che accetterà una proroga solamente se le restrizioni inerenti le sue esportazioni verranno revocate. In realtà le esportazioni agricole della Russia non sono state esplicitamente bloccate dall’Occidente, ma Mosca sostiene che le varie sanzioni sui pagamenti e sulla logistica finiscono con l’essere un ostacolo alla possibilità di esportare i suoi cereali e fertilizzanti.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha poi spiegato che ci sono ancora dei punti non ben chiari in questi accordi. Da parte di Mosca ci sono ancora molte domande relative ai destinatari finali: la Russia vuole sapere dove vada davvero a finire la maggior parte del grano.

Secondo la Russia, infatti, il grano ucraino esportato nell’ambito dell’accordo non finirebbe nei paesi in via di sviluppo, bensì in quelli ricchi. Dal canto suo Zelensky sostiene che l’accordo sul grano fa parte dei piani per porre fine alla guerra e dovrebbe essere prorogato a tempo indeterminato.

Secondo il Cremlino, al momento non sono previsti colloqui diretti fra Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite e Vladimir Putin.