Grano, l’Australia non occuperà il vuoto lasciato dall’Ucraina (nonostante il raccolto record

Nonostante un raccolto di grano da record nemmeno l'Australia riuscirà a coprire il vuoto lasciato dall'Ucraina.

Grano, l’Australia non occuperà il vuoto lasciato dall’Ucraina (nonostante il raccolto record

In principio avrebbe dovuto essere l’India. Poi, però, nel tentativo di salvaguardare la loro stessa sicurezza alimentare, Nuova Delhi decise di introdurre uno stop alle esportazioni (una decisione a cui seguì una simile per quanto riguarda lo zucchero). E nonostante sia vero che il presidente della Russia Vladimir Putin si è pronunciato a favore di un eventuale “corridoio per il grano” (a patto che le sanzioni precedentemente imposte vengano revocate), il problema rimane: qualcuno deve preoccuparsi di occupare l’ingombrante vuoto lasciato dall’Ucraina e dalla stessa Russia. In questo contesto in molti hanno volto lo sguardo all’Australia, forte di un raccolto record (36,3 milioni di tonnellate, 3 in più su base annua), ma si tratta di una speranza vana.

Campo di grano

Stando all’analisi redatta dai colleghi di Nikkel Asia, prestigioso settimanale finanziario giapponese, il gigante dell’Oceania è alle prese con grandi difficoltà logistiche per smistare il prodotto verso i vari mercati che l’hanno richiesto – mercati che di fatto non sono rimasti con le mani in mano e hanno già prenotato l’intera quantità messa in vendita. La pietra dello scandalo, secondo l’attenta analisi di Nikkel Asia, è la limitata capacità portuale. “Tutto è già prenotato. Stiamo tentando di rispondere alla domanda addizionale nei mercati internazionali” ha spiegato Cheryl Kalisch, della Rabobank, il gruppo bancario olandese leader nell’agroalimentare, al settimanale nipponico “ma non possiamo muoverci abbastanza velocemente da rispondere a bisogni di questa portata”.