Green Pass, Fipe-Confcommercio: “Pronti, ma non a controllare i documenti di identità”

Fipe-Confcommercio: "Ok al Green Pass, ma imprenditori e addetti non possono svolgere funzioni da pubblico ufficiale".

Green Pass, Fipe-Confcommercio: “Pronti, ma non a controllare i documenti di identità”

Fipe-Confcommercio si dice pronta ad accogliere la novità del Green Pass, in vigore da domani 6 agosto. Tuttavia non mancheranno le difficoltà organizzative, come l’ipotesi di dover controllare anche i documenti di identità.

“Da domani – si legge in un comunicato stampa della federazione – , 270 mila bar e ristoranti saranno pronti, pur tra notevoli difficoltà organizzative, al controllo dei Green Pass dei clienti che consumeranno al tavolo all’interno dei locali. Non manca tuttavia chi, soprattutto tra i bar, ha scelto di eliminare il consumo al tavolo perché non in grado di garantire il controllo dei certificati.

Ma l’ipotesi di dover controllare anche i documenti di identità – prosegue il comunicato – viene vissuta con profondo disagio perché rappresenta un atto di sfiducia nei riguardi dei clienti e una forzatura perché gli imprenditori e gli addetti non possono svolgere funzioni da pubblico ufficiale.

“La responsabilità dell’uso improprio del green pass – spiega Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio – non può ricadere sulle imprese ed è per questo che fin dall’inizio abbiamo sostenuto la procedura dell’autocertificazione che è stata alla base di tutte le norme varate nei momenti più complicati della pandemia. Occorre immediatamente mettere mano al decreto legge per correggere una distorsione che le imprese faranno fatica ad applicare”.

Da ultimo – conclude il comunicato – va segnalata la difficoltà di quel 40% di imprese che non hanno spazi esterni che si troveranno a respingere i turisti che provengono da quei Paesi che hanno somministrato vaccini non riconosciuti dall’EMA. Un bel paradosso in piena stagione turistica.