Gubbio: intossicazione alimentare o goliardata a base di tonno?

A Gubbio c'è stata un'intossicazione alimentare a base di tonno pescato dai commensali o si è trattato di una fake news? O di una semplice goliardata gonfiata ad arte?

Gubbio: intossicazione alimentare o goliardata a base di tonno?

In queste ore sta tenendo banco la storia di un pranzo in un ristorante di Gubbio a base di tonno con annessa “apocalisse” di vomito e diarrea scatenata da un’intossicazione alimentare. Solo che la vicenda è alquanto complicata: al netto del fatto che online sono presenti audio e foto virali di gente che vomita in stile Esorcista, ecco che un ristoratore del centro ha spiegato che non è avvenuto nulla di quanto raccontato. Dunque siamo di fronte a un caso di intossicazione alimentare, una fake news o una goliardata?

Tutto sarebbe accaduto il 2 ottobre. I membri di una società sportiva di pesca si sarebbero recati in un ristorante nel centro di Gubbio per mangiare i tonni da loro stessi pescati, su questo fatto concordano tutti: il pesce portato in tavola era stato pescato dagli stessi commensali. Secondo quanto si sente negli audio, però, proprio il tonno sarebbe stato la causa di un’epidemia di vomito e diarrea che si sarebbe scatenata fra i pescatori a fine pasto.

Gli audio sono molto esplicativi, si sentono persone che parlano di “scene apocalittiche” e di “scene dell’altro mondo”, fra svenimenti e persone con vomito e diarrea. Da lì sembrerebbe che si sia trattato di un’intossicazione alimentare, ma qualcuno ha ipotizzato che, in realtà, questi audio potrebbero essere anche una goliardata, una mattata insomma. O comunque, che si tratti di una vicenda che, passando di audio in audio, sia stata leggermente gonfiata.

Mal di pancia

Dubbi ci sono anche sul numero dei partecipanti: si sa che al pranzo hanno partecipato una quarantina di persone, ma le prime foto diffuse sul web e i vocali parlano di un centinaio di persone. Solo che si tratta di foto molto sgranate di cui è difficile accertare la provenienza.

Per dipanare questa matassa, bisogna sentire anche l’Usl Umbria 1 e il 118. Senza dimenticare, poi, le precisazioni del ristorante in questione. Partiamo dall’Usl Umbria 1: i servizi sanitari hanno confermato che lo scorso 2 ottobre sono tati registrati tre accessi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Branca di tre commensali provenienti da quel pranzo, solo che nessuno di loro presentava sintomi di intossicazione alimentare. Anzi: uno di loro presentava solo una piccola ferita. Inoltre al servizio di igiene e sanità pubblica dell’Usl Umbria 1 non è stato segnalato nessun caso di intossicazione alimentare.

Quindi dove sono finite tutte quelle orde di persone con vomito e diarrea presenti negli audio? Neanche il 118, intervenuto nel ristorante, le ha viste. Il 118 è arrivato nel locale, ma non per problemi collegati a una presunta intossicazione alimentare, quanto per problemi personali di salute pre esistenti di due clienti.

Lo stesso ristoratore ha voluto smentire questa vicenda, partita secondo lui da un semplice “sparlare”. Il ristoratore parla di divulgazione di notizie false e diffamatorie che, protraendosi nel tempo, stanno arrecando danno all’immagine del ristorante, anche oltre i confini della città. Il titolare invita tutti a evitare di continuare a diffondere tali false notizie: se troveranno ulteriori pubblicazioni sui social, saranno costretti a tutelarsi ai sensi di legge.

Smentita anche la faccenda da parte della società sportiva di pesca: la società ha parlato di notizie “prive di fondamento”, diffusesi a macchia d’olio sui social. In realtà non c’è stata nessuna intossicazione alimentare: nessuno dei partecipanti al pranzo incriminato si è recato per questo motivo preso le autorità sanitarie. Inoltre ha annunciato che tutti gli audio e i video collegati alla vicenda saranno passati al vaglio dai legali.