Guida Michelin 2020: a Seul un nuovo due stelle e sette una stella

NElla capitale della Corea del Sud, Seul, la scena culinaria è interessante e dinamica: lo dimostrano i trentuno ristoranti premiati dalle stelle della Guida michelin 2020, con sette nuovi monostellati e due bistellati.

Guida Michelin 2020: a Seul un nuovo due stelle e sette una stella

Pioggia di stelle a Seul, per la quarta edizione della Guida Michelin della capitale della Corea del Sud. Nel 2020, a Seul si contano infatti  due nuovi ristoranti a due stelle e sette nuovi ristoranti a una stella, per un totale di 31 ristoranti stellati in città. Una situazione che conferma una scena culinaria interessante e dinamica, che di sicuro farà parlare di sé. Sessanta invece i Bib Gourmand (i ristoranti buoni e convenienti) segnalati in città dafgli ispettori Michelin.

A essere premiato con la seconda stella Michelin è stato il ristorante Mosu,dello chef Sung Anh  che aveva guadagnato la sua prima stella a Seul nel 2019, dopo essersi trasferito da San Francisco (dove già aveva una stella Michelin). Invece, fa l’ingresso con due stelle Michelin il ristorante Impression, guidato dallo chef  Allen Suh , di formazione statunitense.

Tra i sette nuovi monostellati della guida 2020 troviamo tre ristoranti francesi (Auprès, Pierre Gagnaire e Votre Maison) e una “quota rosa”, rappresentata dalla chef Cho Eun-hee del ristorante Onjium.
Nessun nuovo ristorante tristellato in zona, ma restano stabilmente due i locali con il massimo riconoscimento a Seul: Ga On e  La Yeon.

Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle guide Michelin, ha commentato così l’uscita della Michelin 2020 a Seul: “I nostri ispettori hanno camminato per le strade di Seul e hanno scoperto nuove gemme che arricchiscono la selezione di ristoranti stellati. Anno dopo anno, i nostri ispettori sono lieti di vedere l’aumento della cucina di alta qualità offerta in città. Abbiamo anche visto un’evoluzione negli stili di cucina offerti, con chef che non esitano a infrangere i codici per ampliare le esperienze culinarie dei loro clienti “.

[Fonte: Eater]