Guida Michelin in California: nessun nuovo 3 stelle a Los Angeles

Guida Michelin in California: nessun nuovo 3 stelle a Los Angeles

La stampa americana pare piuttosto contrariata: le premiazioni per il 2019 della guida Michelin in California, in particolare per quanto riguarda la città di Los Angeles, non hanno dato i risultati sperati in quella che negli Stati Uniti viene considerata una delle capitali del fine dining.

Il ritorno nella zona della guida rossa era infatti molto atteso, visto che erano passati dieci anni dall’ultima pubblicazione della Michelin Los Angeles e Las Vegas. Negli ultimi anni, la Michelin aveva invece valutato solo ristoranti nell’area di San Francisco. A marzo, poi, la guida aveva annunciato il tanto atteso ritorno sull’intero Stato, risultato – secondo quanto svelato dal sito Family Meal – di un accordo con l’ente del turismo californiano pagato ben 600mila dollari.

Eppure, nonostante il presunto investimento copioso, le premiazioni non sono andate come sperato. Nessun nuovo ristorante ottiene una valutazione a tre stelle, il che significa che i top restaurant californiani rimangono quelli già noti al pubblico gourmet statunitense, nella zona di San Francisco. Los Angeles si piazza comunque dignitosamente nel panorama della ristorazione della West Coast, con sei ristoranti a due stelle (N/ naka , ristorante di cucina Kaisekei, una delle più raffinate nel panorama giapponese; Providence, Somni, ristorante d’ispirazione catalana; Sushi Ginza Onodera, gemello del bistellato newyorkese; Urasawa, altro giapponese di Beverly Hills e Vespertine, ristorante moderno e scenografico).

Due nuovi due stelle anche a San Francisco (Campton Place e Saison), per un totale di sei ristoranti bistellati in quella che forse è la più europea tra le grandi città californiane. L’elenco dei ristoranti a una stella è aumentato da 27 a 69, con la maggior parte delle aggiunte provenienti da Los Angeles. Ci sono anche 151 ristoranti Bib Gourmand nella guida, tra cui la frequentatissima Pizzeria Mozza di Los Angeles.

[Fonte: New York Times]