Hamburger Day 2021, consumi in crescita: ecco gli hamburger più ordinati

Il 28 maggio 2021 è la giornata mondiale dell'hamburger: Just Eat registra un aumento del 27% e presenta una serie di dati interessanti sui consumi.

Hamburger Day 2021, consumi in crescita: ecco gli hamburger più ordinati

A dispetto di tutto, l’hamburger è sempre più amato: i consumi sono in crescita, soprattutto quelli nel delivery. Just Eat, uno dei colossi del settore, dà un po’ di numeri in occasione dell’Hamburger Day 2021, o giornata mondiale dell’hamburger che dir si voglia, prevista per il 28 maggio. Oltre 295.000 kg ordinati a domicilio nel 2020, con una crescita del 27% rispetto al 2019, e trend confermato anche per i primi mesi del 2021, con quasi 135.000 kg di ordinazioni, già il 46% del totale del 2020.

Quali sono gli hamburger più ordinati? In testa il classico, segue l’altrettanto tradizionale cheeseburger, e poi il fai da te, quello con ingredienti a scelta. Oltre ad altri classici come il chicken burger e il bacon burger, fanno capolino in top ten versioni gourmet e ingredienti contemporaenei: troviamo quindi quello a base di Chianina, quello con il pulled pork all’americana, l’avocado burger. Trend in ascesa è quello delle varianti vegetariane, che crescono del +22% nel numero di ordini rispetto al 2019.

In quali periodi dell’anno si consumano più hamburger? Senza dubbio l’inverno: ottobre, novembre e dicembre 2020 valgono il 32% degli ordini dell’anno. Tra i giorni preferiti della settimana  primo il sabato, seguito dalla domenica e dal venerdì.

Le città che ordinano più hamburger non seguono precisamente la classifica delle metropoli più popolose: se infatti in testa c’è Roma (52.000 kg ordinati nel 2020), al secondo posto c’è Genova (24.499 kg) e solo al terzo Milano (15.939 kg) seguita da Torino con 13.577 kg e Napoli (9.150 kg).

La tipologia del consumatore? Maschi e femmine sono quasi alla pari, 53% i primi e 47% le seconde. Per fasce di età, sulla piattaforma prevalgono i mangiatori di hamburger tra i 25 e i 34 anni (38%), seguiti dalla fascia 35-44 anni con il 25%, quella 18-24 anni con il 18% e infine 45-55 anni con il 12%.

[Fonte: Foodaffairs]