Hoara Borselli a 15 anni lavorava sottopagata in un bar, ma i social non ci credono

Hoara Borselli ha raccontato di aver lavorato in un bar ricevendo in cambio "un gelato e delle patatine". Non tutti, però, ci credono.

Hoara Borselli a 15 anni lavorava sottopagata in un bar, ma i social non ci credono

Contratto e contributi in regola? Macché, passione ci vuole, passione e sacrificio – e magari pure qualche gelato e un pacchetto delle patatine. È il caso di Hoara Borselli, ex modella oggi reinventatasi come opinionista nei salotti di Mediaset, che di recente ha deciso di rivolgersi alla platea internettiana per raccontare la sua esperienza con il lavoro: “A 15 anni in estate alcuni giorni lavoravo in un bar mentre i miei amici andavano al mare”, si legge nel suo tweet. “Poche ore, dalle 12 alle 16. Finito il turno mi regalavano un gelato e se andava bene delle patatine”. Al che potreste pensare: che meraviglia, un personaggio dalla mole mediatica (relativamente) considerevole ha deciso di aprire bocca per denunciare gli abusi subiti e schierarsi dalla parte di chi vorrebbe uno stipendio dignitoso! Invece no, non è (ovviamente) così: “Si parte sempre dal basso ragazzi. Sacrificio e “fame”. Credo sia ciò che manca oggi”.

Al di là del fatto che, fino a prova contraria, in un caso come questo se non c’è qualcuno disposto a tirare fuori il portafoglio al posto nostro la “fame” la si prova eccome (per quanto gelati e patatine siano buoni), ciò che emerge è quella paternale stantia e dalla dubbia utilità per cui il ricevere un compenso per le ore passate a lavorare passa più per un abbellimento facoltativo (passione, ci vuole passione) e non per la stessa condizione necessaria all’esistenza di un rapporto professionale. Il tweet ha anche attirato l’attenzione di alcuni profili di spiccato rilievo, come quello del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che di fatto scrive: “Un conto è sacrificio e umiltà, che aiutano sempre, ma se la sua proposta è lavorare gratis, solo perché si è giovani, allora siamo proprio messi male. Roba da matti”. Altri, come il giornalista Rai Riccardo Cucchi, condividono la stessa linea critica: “”Il lavoro si paga, a 15 anni o a 60, per due ore o per otto. La schiavitù è stata abolita. E anche il ‘pane e acqua’, o se preferisce, ‘gelato e patatine'”.

Una buona parte dei commenti, infine, mette in dubbio la veridicità di quanto sostenuto da Borselli: qualcuno ricorda come, di fatto, sia stata fidanzata dell’ex portiere della nazionale Walter Zenga – “Di sacrifici non ne ha fatti troppi”, si legge a tal riguardo – mentre una signora in particolare sostiene di conoscerla personalmente e di essere stata sua compagna di classe. “Ma quando mai ha fatto la barista?” si chiede la signora in questione. “Non è che lo dico così per dire… eravamo in classe insieme. Ha iniziato con concorsi e programmi TV da ragazzina”. Ecco, speriamo che almeno per questi le concedessero un piatto di pastasciutta.