I cibi in offerta fanno male?

I cibi in offerta fanno male?

Quanto sono sicuri i cibi in offerta che troviamo in vendita a prezzi più bassi negli scaffali dei supermercati? Quanto fanno bene veramente alla nostra salute? Se è giustissimo pensare al portafoglio, bisogna sempre fare molta attenzione a quello che si mette nel carrello. Un recente studio svela che i prodotti alimentari acquistati in promozione spesso fanno male alla salute.

La ricerca è stata condotta in Gran Bretagna, dove la realtà dei supermercati può risultare un po’ diversa dalla nostra. Ma lo studio, realizzato dal Cancer Research UK, potrebbe offrire un ottimo spunto di riflessione. Analizzando le abitudini di consumo di 16mila famiglie inglesi, i ricercatori hanno scoperto un collegamento tra i cibi in offerta, venduti a prezzo scontato, e l’aumento degli acquisti di prodotti ricchi in grassi, sale e zucchero. Che sappiamo tutti bene quanto siano pericolosi per la salute. E che, infatti, sono collegati a un incremento del rischio di soffrire di obesità.

Il 30% dei prodotti alimentari e delle bibite acquistati ogni anno sono in vendita in promozione: metà di questi sono “cibo spazzatura”, però, alimenti a base di cioccolato, popcorn, snack salati, patatine, bevande zuccherate.

I consumatori che hanno comprato il 40-80% di prodotti con sconti speciali, sempre secondo lo studio, corrono maggiori rischi di essere in sovrappeso. L’obesità è del 30% più elevata nei nuclei famigliari che di solito acquistano questi prodotti, rispetto a quelli che, invece, non sono soliti fare la spesa di cibi in offerta.

La ricerca, dunque, svela comportamenti di acquisto che potrebbero essere dannosi. Per questo il Cancer Research UK chiede al governo britannico di fare qualcosa in merito, come limitare il numero di promozioni e offerte sui cibi che possono rappresentare un rischio per la salute, evitando anche di posizionare questi prodotti all’ingresso, alla fine dei corridoi, alle casse. Luoghi strategici che, ormai lo sappiamo, invogliano di più l’acquirente a comprarli.

[Fonti | Cancer research UK; Il Salvagente]