I vip sono tutti felicissimi di avere Salt Bae finalmente a Milano

Salt Bae apre a Milano, e più precisamente a Casa Brera. Diamo un'occhiata a menu e indizi social: i prezzi saranno salati come il suo avambraccio?

I vip sono tutti felicissimi di avere Salt Bae finalmente a Milano

L’annuncio, com’è ormai consuetudine, era arrivato attraverso la vetrina dei social: solenne e tamarro e stereotipato quanto basta, di fatto, con tanto di mano a pigna e tarantella. Salt Bae apre in Italia, e più precisamente a Milano. Il calendario indica settembre 2025, le mappe Casa Brera. Vip e yuppy in visibilio.

Si tratta del primo tassello tricolore in un impero che, numeri alla mano, scricchiola sempre più. Ma poco cambia: l’avambraccio sudato più celebre del mondo continua a condire bistecche, dorate e non, e con l’altra mano – immaginiamo – nasconde le numerose accuse di discriminazione e misoginia nei confronti dei dipendenti.

Cosa si mangia nel ristorante milanese di Salt Bae?

Salt-Bae

Nei palazzi del sale vige la regola del “squadra che vince non si cambia”. Ergo: a Milano, nel locale del nostro protagonista, si mangia carne. A prezzi più salati del suo avambraccio, come potrebbe sostenere qualcuno; ma è anche vero che un paio di anni fa, presso la sua insegna londinese (sommersa da recensioni negative), istituì addirittura un menu “low cost”. Chissà che lo rivedremo anche dalle nostre parti?

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Torniamo alla vetrina dei social. “Buongiorno Milano”, dice il nostro protagonista in un altro breve video pubblicato su Instagram in cui posa davanti al Duomo. Sullo sfondo le note de O mia bela Madunina: decisamente più azzeccato della tarantella, grazie e prego. E nei giorni precedenti Salt Bae aveva raccolto saluti e messaggi di vip e star internazionali, calciatori, lottatori e molto altro.

Tra i primi Hakan Calhanoglu, turco come Gökçe – questo il cognome del nostro protagonista – e giocatore dell’Inter: “Sono molto contento, ci vediamo a Milano!”. Poi José Mourinho: “Nusret è un amico, un imprenditore incredibile. Milano è stata importante nella mia carriera, sono felice per questa apertura”. La lista è lunga: Roberto Mancini, Conor McGregor, Michele Morone, Luis Figo…

Il primo tassello italiano cade sotto la Madonnina, dicevamo. Gli indizi lasciano presagire che difficilmente sarà l’ultimo, però: a inizio anno si parlava di Napoli, e prima ancora di Roma. Fumo negli occhi? Macchina dell’hype per generare attenzione? Poco importa: occhi puntati sulla vetrina dei social, che è lì che la verità farà capolino.