Il no show è un problema sempre più grande per la ristorazione italiana

No show, o fingersi morti: un po' come fanno gli opossum. Il problema esiste, e pesa sempre più sulla ristorazione italiana: ma quanto?

Il no show è un problema sempre più grande per la ristorazione italiana

Nome inglese ma più che eloquente – no show, fingersi morti o dispersi. Il significato, dicevamo, si intuisce facilmente: è quella pratica che consiste nel non presentarsi senza alcun avviso, fingendosi – per l’appunto – morti come fanno gli opossum. È un problema reale, e sempre più grave per la ristorazione italiana.

L’Osservatorio Incrementoo-Ristorazione 2025 ha analizzato oltre 212.000 prenotazioni in 300 ristoranti italiani da gennaio ad agosto di quest’anno. I dati interessanti sono molti: quel che ci interessa, per ora, è che ciò che in assoluto più preoccupa i ristoratori dello Stivale sono proprio gli opossum.

I numeri del no show in Italia

ristorazione

Il fenomeno numero uno nella classifica nera delle preoccupazioni è il no show, per l’appunto, che in media toccano il 12,8%. La sensazione di déjà vbu ve la spieghiamo noi: un anno fa appena uno studio condotto da TheFork in collaborazione con Commestibile aveva preso in esame le cause e le conseguenze del no show, interfacciandosi con i clienti e gli stessi ristoratori; e scoperto che il 12% degli intervistati ha ammesso di averlo fatto almeno una volta.

Carlin Petrini parla di Palestina e formaggi a latte crudo da Cheese 2025, facendo ancora lezione a tutti Carlin Petrini parla di Palestina e formaggi a latte crudo da Cheese 2025, facendo ancora lezione a tutti

I bacini di utenza, per caratteristiche e numeri, sono ovviamente difficili da paragonare; ma il punto è che il fenomeno esiste, ha un corpo significativo e pesa sulla testa di chi fa ristorazione da anni. Ci sono le contromisure, che si rivelano più o meno efficaci: le caparre riducono il fenomeno al 5,4% (-58%); mentre i reminder – siano questi via WhatsApp, email o SMS – tagliano la torre del 32%.

Andrea Pili, proprietario e maître di Hostaria Via Aemilia a Cagliari intervistato da Il Gusto, conferma quanto visto: “Il problema grosso che si è verificato questa estate è stato quello dei no-show”. La sua idea per correre ai ripari? Prenotazione con carta ed eventuale penale. Max Mariola gli fa eco: gli opossum sono “un problema serio, che siamo ancora lontani dal risolvere”.

Tra gli altri dati del rapporto il più rilevante riguarda il cabnale di prenotazione: 38% passa da piattaforme specializzate, il 22% da sito o Google, mentre il telefono pesa per il 21%. Un flusso così importante e in crescita, di fatto, si presta bene all’introduzione di misure come quella suggerita da Pili: gli opossum spingeranno verso una caparra obbligatoria in prenotazione?