Di pochissimi ristoranti è davvero lecito dire che abbiano davvero fatto una rivoluzione, e il Noma è sicuramente uno di questi.
La creatura di René Redzepi ha influenzato talmente tanto la ristorazione e su così tanti livelli che ormai il suo ascendente è dato quasi per scontato: si va da questioni più profonde legate al rapporto con i territori e le stagioni alla semplice, superficiale imitazione dello stile nordico, materico e minimale anche nel design.
Insomma, ormai ci sembra che il Noma sia sempre esistito, e anche le notizie che fino a poco tempo fa ci avrebbero fatto sognare nuovi orizzonti gastronomici, adesso sembrano far parte della routine.
Il Noma va a Los Angeles
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Tra le chiusure e le riaperture, per le malelingue una tattica per uscire dalla hall of fame dei 50 best e poter tornare ad essere candidato a miglior ristorante del mondo, il Noma ci aveva già abituati ai colpi di scena, così come alle sue trasferte all’estero.
Le versioni pop-up del Noma aprivano temporaneamente in luoghi come Messico e Giappone, in cui il team del ristorante potesse “ricominciare da capo” applicando alle biodiversità locali la stessa filosofia che sta alla base della new nordic kitchen.
Un copione che si sta ripetendo: nel 2023 l’annuncio della chiusura, l’anno seguente: il modello di ristorazione seguito fino ad allora era diventato “insostenibile”, e il Noma si sarebbe trasformato in un laboratorio che avrebbe fatto innovazione e sfornato idee sotto forma di prodotti acquistabili sullo shop Noma Projects, come salse piccanti, condimenti fermentati, caffè e cappellini.
Eppure siamo nel 2025, le prenotazioni per la stagione estiva sono aperte, ed è stato annunciato un altro pop-up: la brigata del ristorante più importante del mondo sbarca a Los Angeles.
“È da un po’ che stavamo lavorando sull’America” ha dichiarato Redzepi al Los Angeles Times, raccontando che l’innamoramento per la città è scoccato durante una vacanza a Manhattan Beach in cui, accompagnato dallo chef Roy Choi si è goduto i farmers market, degustazioni di taco e cucina thai: “c’è un’energia creativa che trovo a Los Angeles che è basata su esperienze concrete e non sui soldi, e di questi tempi nella ristorazione è molto raro”.
A Los Angeles la comunità gourmet è ovviamente in fermento, e l’annuncio è stato ufficializzato sui social del Noma con un video dove l’insegna di Hollywood e divi del cinema convivono con foraging, crostacei e agrumi.
Tutto bellissimo, e probabilmente qualora Redzepi decidesse di fare il prossimo pop-up in Italia saremmo molto gasati anche noi: ma al momento ci sembra tutto un po’ già visto, anche se siamo certi che le prenotazioni per Noma LA (potete già iscrivervi alla lista d’attesa) andranno immediatamente sold out come sempre.