Potremmo essere dalle parti del mito, vicini alle “amazzoni che vinsero battaglie” del signor Giancarlo alla Ruota della Fortuna o, per restare in ambito più gastronomico, a quella cosa che “fa schiuma ma non è un sapone” che ha lanciato Antonella Clerici tra le leggende del doppio senso.
A dirlo sarà il tempo, giacché le divinità del meme sono imperscrutabili e capricciose, ma nel frattempo possiamo ringraziare il contadino Michele per averci offerto uno dei momenti cult dell’estate 2025: il “peperone cazzone” sulla tv nazionale.
Peperoni vietati ai minori
SCUSI!?
▪️da #Camper – Rai 1, 24 giugno 2025 pic.twitter.com/vy0OarzxVG— LALLERO (@see_lallero) June 24, 2025
Tutto è successo durante la puntata di martedì 24 giugno di Camper, il programma condotto da Peppone Calabrese che racconta le bellezze e le bontà d’Italia attraverso i collegamenti dei suoi inviati in giro per lo stivale.
Monica Caradonna era a Gragnano, di fronte alla tipica tavolata di specialità locali che le pro loco allestiscono per l’occasione quando il suo Cicerone, Michele, afferra un ortaggio rosso e, a domanda diretta, risponde senza esitare: “io sto prendendo un peperone cazzone”.
La povera Caradonna, evidentemente non ferratissima sulla produzione agricola dell’agro nocerino sarnese e della provincia di Napoli, trasalisce: “Michele, siamo su Rai 1. Mannaggia”, suscitando la sorpresa del suo intervistato: “che ho detto? È un peperone in effetti, si usa in cucina, è buonissimo. Si può fare in tanti modi”.
Eppure Michele non ha davvero tutti i torti. Il “cazzone” (non ridete pure voi, eh) è un ecotipo selezionato per la sua dolcezza dopo che il peperone si era lentamente diffuso nella cucina napoletana nel 600, mezzo secolo dopo la sua prima importazione dall’America scoperta da poco, e fino a 40-50 anni fa era tra le varietà principali coltivate nella zona, per poi essere soppiantato da ibridi, restando confinato agli orti casalinghi.
Dobbiamo quindi ringraziare Michele se una specialità come questa viene mantenuta in vita: certo, con quel nome difficilmente verrà selezionata da McDonald’s per sostituire il peperone di Senise, ma un McCazzone andrebbe sicuramente a ruba.
Sul web le malelingue già insinuano che la scenetta sia un teatrino preparato in anticipo, e recitato pure male: noi scegliamo di sognare e credere che sia tutto vero, ringraziando Michele per l’entusiasmo con cui racconta i suoi peperoni, cazzoni o meno.