Il ristorante più antico del mondo sta combattendo contro un rivale in agguato

In quel di Madrid si sta giocando un derby a suon di carte d'identità. Da una parte il Sobrino de Botín, ristorante più antico al mondo; dall'altro un rivale di periferia.

Il ristorante più antico del mondo sta combattendo contro un rivale in agguato

Immaginatevi una gara a chi ce l’ha più lungo, ma si gioca con la carta d’identità. Il Sobrino de Botín, incastonato nel cuore di Madrid, è insignito al Guinness dei Primati con il titolo di ristorante più antico al mondo. Lontano e vicino, nella periferia, c’è però un rivale che sostiene di essere ancora più anziano.

Trattasi di Casa Pedro, taverna rustica che – spiegano i proprietari – ha resistito non solo alla Guerra Civile Spagnola degli anni ’30 e all’invasione napoleonica dei primi anni del 1800, ma persino alla Guerra di Successione Spagnola all’inizio del XVIII secolo. I numeri parlano chiaro: è Casa Pedro a meritarsi il posto sul libro dei record. Ed è subito derby. 

Stallo alla spagnola

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“È davvero frustrante quando dici ‘Sì, siamo qui dal 1702’, ma… non puoi dimostrarlo” ha detto Irene Guiñales, direttrice e proprietaria di ottava generazione della nostra taverna in periferia. Ad accendere la rivalsa, spiega, è stata la vecchia targhetta che porta il nome del ristorante: “Cè scritto ‘Casa Pedro, dal 1702’, quindi ci siamo detti: ‘Accidenti, proviamo a dimostrarlo‘”.

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Le storie raccontate dai nonni di Irene sono dolci e interessanti ma, com’è ovvio, non sono sufficienti a convincere i giudici del Guinness World Record. Servono documenti, e Irene lo sa: al momento, spiega, ha trovato delle carte che datano l’attività del ristorante almeno al 1750. Il record del Botín è a un passo.

Entrambe le taverne sono a conduzione familiare. Entrambe offrono classici castigliani come la trippa in umido e il maialino da latte arrosto; ed entrambe sono decorate con affascinanti piastrelle spagnole, presentano soffitti con travi in ​​legno a vista e cantine sotterranee. Ma le somiglianze finiscono qui: Casa Pedro è frequentato per la stragrande maggioranza da clienti abituali e locali; mentre il rivale si trova a due passi dalla famosa Plaza Mayor di Madrid, invasa da turisti.

La domanda che sorge spontanea è: come fare a rivendicare definitivamente l’ambito titolo? La portavoce del Guinness, Kylie Galloway, ha spiegato che le linee guida prevedono “prove e documentazione sostanziali dell’attività del ristorante nel corso degli anni”. Per di più, ed è bene notarlo perché si tratta di un criterio che squalifica locali ancora più anziani, è necessario che il ristorante pretendente al trono abbia operato ininterrottamente nello stesso stabile e sotto lo stesso nome.

Insomma: la palla è nella metà campo di Guiñales, che deve trovare il modo di mettere le mani sulla documentazione necessaria a provare che a Casa Pedro si lavora di fatto dal 1702. E la speranza è viva: “È un sogno” ha spiegato. “Ma è un bel sogno”.