Il carrello della spesa è storicamente il centro nevralgico dell’economia degli italiani, arrivando ad assorbire fino al 19% del bilancio delle famiglie, e l’attuale contesto economico sta andando a colpire proprio là, con un rincaro medio del 2,2% nell’ultimo anno e del 26% dal 2021.
Con la stragrande maggioranza della popolazione che si rivolge alla grande distribuzione per l’acquisto dei generi alimentari può sembrare che le opzioni per risparmiare non siano molte, ma l’indagine annuale sui supermercati condotta da Altroconsumo su 1.150 punti vendita in Italia svela come una spesa oculata possa generare un risparmio fino a 3.700 euro l’anno per una famiglia.
I supermercati dove si risparmia di più secondo Altroconsumo
L’analisi mostra che non esiste una singola insegna vincente, ma diverse strategie di convenienza a seconda delle abitudini di acquisto: per chi ama riempire la dispensa con prodotti di marca, la catena Famila si rivela la più vantaggiosa, permettendo di risparmiare fino a 506 euro annui, anche se è sui prodotti a marchio del distributore che si ottengono i benefici maggiori. Nell’ambito delle cosiddette private label, è Carrefour ad offrire il risparmio maggiore, permettendo a una famiglia un possibile risparmio annuale di 3.308 euro.
Ovviamente in termini di risparmio assoluto i discount restano imbattibili: in questa categoria Eurospin si posiziona al primo posto, garantendo il massimo risparmio possibile di 3.700 euro. Anche chi adotta un approccio misto, alternando marche note, private label e prodotti primo prezzo, trova la convenienza maggiore nei discount come In’s Mercato, con un risparmio potenziale di 2.838 euro.
La geografia della convenienza, però, non è uniforme: l’indagine evidenzia una netta spaccatura tra Nord e Sud Italia con le regioni settentrionali che offrono maggiore competizione e prezzi più bassi, in città come Venezia che si distinguono per la spesa annua più contenuta. Al Sud, al contrario, i prezzi tendono a essere più alti e la concorrenza più blanda, con il risultato che la spesa alimentare incide in modo molto più pesante sul bilancio familiare, arrivando al 19,3% in Puglia contro il 10,7% del Trentino-Alto Adige.
Insomma, risparmiare si può, e stando a quanto rivelato da questa indagine si parla di cifre che nell’economia di una famiglia possono fare la differenza, a patto però che i consumatori siano sufficientemente consapevoli da poter mettere in atto delle strategie di acquisto compatibili con le proprie abitudini di consumo.