Inflazione, +3,9% nel corso del 2021: i consumi congelano

La continua crescita del tasso di inflazione ha causato un ulteriore innalzamento dei prezzi, e congelato i consumi delle famiglie.

Inflazione, +3,9% nel corso del 2021: i consumi congelano

Continua a salire il valore del tasso di inflazione, che nel corso del 2021 è cresciuta del 3,9%, un valore che, se tradotto in termini più pratici e comprensibili, corrisponde a un aumento del costo della vita pari a 1407 euro l’anno. E la conseguenza, chiaramente, è una vera e propria “gelata dei consumi“.

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Chiaro, non c’è da sorprendersi: stando ai dati Istat, i prezzi sono aumentati in media dell’1,9% (record dal 2012, quando arrivò all’incredibile valore di +3%) e per il 2022 l’inflazione acquisita è già a +1,8%, con i beni energetici che vantano l’antipaticissimo primato di aver subito il rialzo più alto in assoluto. Dalle Alpi innevate all’assolato meridione, i prezzi salgono in tutta Italia, e lo fanno in particolar modo in Trentino Alto Adige, Basilicata e Sicilia, dove si segnano gli aumenti mediamente più grandi. Per quanto riguarda le città, invece, Torino e Milano registrano i rincari più bassi (+3,1% e 3,2% rispettivamente), con Catania e Trieste che invece hanno subito la variazione più alta in assoluto (+5%).

Suona, nel frattempo, l’allarme delle associazioni dei consumatori: Unc e Assoutenti parlano di “rialzi catastrofici” e di “massacro per le famiglie”, mentre Save the Children mette in guardia sulle possibili conseguenze sul futuro dei bambini più economicamente vulnerabili. “Il 78% dei retailer dichiara un trend negativo fino al 40%” commenta invece amaramente Mario Resca di Confimprese, confermando che si torna, per l’appunto, a “parlare di gelata dei consumi”.