Intossicazione da disinfettanti, crescono del 65%: colpa del coronavirus

Con il crescere dell'utilizzo di prodotti disinfettanti per evitare il contagio da coronavirus crescono anche le intossicazioni, addirittura fino al 65% in più in questo ultimo periodo.

Intossicazione da disinfettanti, crescono del 65%: colpa del coronavirus

A causa dell’emergenza coronavirus, i disinfettanti sono diventati ormai un oggetto di uso quotidiano utilizzato (a volte pure abusato) per proteggersi da possibili contagi. Ma con il crescere dell’utilizzo di prodotti disinfettanti crescono anche le intossicazioni, addirittura fino al 65% in più in questo ultimo periodo.

A lanciare l’allarme sono i centri antiveleni, dove arrivano sempre più Sos. Nello specifico, la notizia arriva dall’ospedale Niguarda di Milano, dove – fanno sapere – dall’inizio dell’emergenza di coronavirus ad oggi le richieste di consulenza per intossicazione da disinfettanti sono cresciute del 65%, percentuale che arriva addirittura al 135% quando a finire intossicati sono bambini con meno di 5 anni.

“C’è chi seguendo tutorial online e ‘ricette fai da te’, prepara miscele di sostanze chimiche non compatibili tra loro – spiega Franca Davanzo, direttrice del Centro antiveleni di Niguarda, come riporta adnkronos – Chi imbeve le mascherine con quantità eccessive di disinfettante e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche. C’è anche chi, e sono purtroppo i casi più frequenti, riempie la casa di bottiglie di disinfettanti commerciali o preparati artigianalmente, e li lascia, magari in bottigliette non etichettate, alla portata dei bambini”.