Iraq: archeologi portano alla luce una taverna di 5000 anni fa (con tanto di frigo)

Una squadra italo-americana di archeologi ha portato alla luce in Iraq una taverna di 5000 anni fa con tanto di frigo.

Iraq: archeologi portano alla luce una taverna di 5000 anni fa (con tanto di frigo)

Un frigo di 5000 anni fa? Ma funzionerà ancora? Beh, non proprio – e quel che è peggio, immaginiamo che l’assicurazione sia già scaduta da un pezzo. Un po’ confusi su come possa esistere un frigorifero così vecchio? Niente paura, vi spieghiamo noi: un gruppo di archeologi dell’Università di Pisa ha portato alla luce, insieme ai colleghi dell’Università della Pennsylvania, i resti di quella che a tutti gli effetti potrebbe essere una taverna del 2700 avanti Cristo.

Gli esperti, impegnati negli scavi del Lagash Archaeological Project, Iraq, hanno individuato una zona pranzo all’aperto con panchine, un forno, dei contenitori probabilmente adibiti alla conservazione, antichi resti di cibo e il sopracitato “frigorifero”. No, niente elettrodomestici ancestrali: gli scienziati hanno deciso di denominarlo “zeer”, un termine arabo usato per indicare l’usanza di tenere un vaso all’interno di un secondo vado per conservare al fresco bevande e alimenti.

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scavo archeologico

Quel che ha colpito gli archeologi è che i resti in questione si trovavano ad appena cinquanta centimetri dalla superfice. Il ritrovamento, scherzi a parte, ha consegnato alla comunità scientifica una fotografia di quella che poteva essere la vita sociale quotidiana in una delle più importanti città-stato della Mesopotamia, l’antica Lagash (oggi Tell al-Hiba, situata come anticipato nelle propaggini meridionali dell’Iraq).

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“Il ritrovamento fatto a Lagash è in grado di gettare nuova luce sullo studio dell’alimentazione e della cucina dell’antica Mesopotamia, finora principalmente conosciuta e approfondita attraverso i testi” ha commentato a tal proposito Sara Pizzimenti, professoressa associata di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico di UniPi, che ha guidato l’equipe al ritrovamento del “tesoro” in questione.

“All’interno di quello che era un luogo pubblico per la produzione, distribuzione e consumo dei pasti” continua Pizzimenti “che doveva probabilmente avvenire all’interno del grande cortile con banchette, sono state ritrovate, infatti, un centinaio di ciotole contenenti resti di cibo, assieme ai dispositivi per la conservazione di bevande e alimenti. La taverna di Lagash è di conseguenza un tassello importante per ricostruire le conoscenze nel campo della produzione e distribuzione alimentare, economia alla base delle prime società complesse della storia dell’uomo”.

Tradizionalmente gli sforzi degli archeologi in questa particolare area si sono sempre sforzati sull’architettura religiosa e sulla comprensione dei meccanismi sociali che muovevano le élite. Il nuovo progetto, iniziato nel 2022, ha invece visto gli scienziati concentrarsi sulle aree più umili della città, con l’obiettivo di ricostruire la vita di tutti i giorni nell’antica città mesopotamica.