La colazione al bar è sensibilmente più cara: ve ne siete accorti?

Sì, sappiamo che ve ne siete accorti: sapreste dire, però, di quanto?

La colazione al bar è sensibilmente più cara: ve ne siete accorti?

Una domanda un po’ banalotta, lo sappiamo – siamo abbastanza certi che, a meno che non abbiate passato gli ultimi anni sotto una roccia (e in tal caso, fatevelo dire: beati voi!), avrete notato che la colazione al bar stia diventando un vezzo sempre meno democratico e, soprattutto, sempre meno quotidiano. D’altro canto, è pur bene notare che intuire un qualcosa basandosi sulla prova empirica – e comunque sempre rispettabile, beninteso – della propria personale esperienza e vederlo concretizzato in numeri, solidi e affidabili e dolorosi, sono due cose diverse.

Questo il motivo per cui dare un’occhiata al più recente rapporto di Federconsumatori, che ha raccolto segnalazioni e dati inerenti al mondo del bar condensandole in un unica relazione, potrebbe essere interessante. Cominciamo, come di consueto, con il dato più generale: in un anno di tempo la colazione al bar ha subito un aumento medio del 3%, che naturalmente va a tradursi su tutti quei tasselli che compongono questo particolare mosaico mattutino – il caffè, il cappuccio, la brioche e via dicendo.

Il caro colazione in numeri

caffè

Vale la pena notare, prima di confrontarci con il mondo esatto (ma a volte un poco arido) dei dati, che il rapporto in questione raccoglie anche e soprattutto segnalazioni di irregolarità e più o meno maliziose – che spaziano da quelle più lontanamente condivisibili, come la spolverata di cacao a pagamento, fino ai prezzi opportunamente maggiorati quando si chiede di pagare con il POS. Che per carità, che il mondo del bancone fosse un poco affine al Far West l’avevamo intuito un po’ tutti, ma un po’ di amaro nel vederlo scritto nero su bianco è inevitabile.

Altroconsumo boccia il carrello tricolore: prezzi invariati per il 79% dei prodotti Altroconsumo boccia il carrello tricolore: prezzi invariati per il 79% dei prodotti

Ma torniamo a noi, che d’altro canto lo scopo di questo articolo vuole essere in primis quello di dare un’occhiata ai dati,. Complessivamente i rincari più marcati sono stati registrati in particolare nelle regioni del Centro Italia (+4%), con la spremuta d’arancia che svetta sul trono degli aumenti (addirittura +8% nel Centro) seguita a ruota da brioche (+6% al Centro e al Nord) e al caffè (+5% al Sud e nelle isole).

I nostri lettori più ottimisti potrebbero pensare che si tratta fondamentalmente di numeri piccoli – e avrebbero ragione, per carità. Peccato che questi rincari vadano di fatto a sommarsi a quelli, ben più pesanti, scattati negli anni ancora precedenti. Anche in questo caso l’aiuto della matematica ci aiuta a renderci conto di cosa stiamo parlando: una colazione al bar composta da cappuccino e cornetto costava una media di 2,43 euro nel 2021, è salita 2,95 euro nel 2022 e ora si arenata su 3,07 euro.

Traducendo tali aumenti in una misura temporale più ampia i numeri non fanno che crescere e crescere. L’aggravio dell’ultimo anno, considerando una colazione al bar composta come sopra per cinque giorni alla settimana, è di +29,46 euro a persona, per un totale di 800 euro annui.

Buongiorno, caffè? No, non pensate di cavarvela riducendo la colazione a una semplice tazzina: prendere tutti i giorni il caffè al bar significa spendere 10,95 euro in più all’anno, per un totale di 320 euro. E guai a sedersi al tavolo: rispetto al prezzo al banco, conclude Federconsumatori, il costo aumenta tra il 24 e il 65%.