Qui da noi la polemica ciclica sulla presenza dei bambini nei ristoranti si era ripresentata a inizio maggio, quando uno storico ristorante di Bologna decise di “sconsigliare”, attraverso un esplicito cartello, di portarsi appresso i pargoli, nel caso si decidesse di pranzare o cenare da loro.
Più un’invettiva verso i genitori inadeguati che verso i più piccoli e giustificata, a detta dei titolari, dalla particolare struttura del locale, una struttura del 400, poco adatta ad accogliere passeggini e bimbi scatenati.
In Francia la questione non riguarda solo le cronache, ma sta venendo affrontata dal governo, che ha tutta l’intenzione di combattere la tendenza “no kids” nei ristoranti.
Il marchio “Family Choice”
L’iniziativa è stata annunciata da, Sarah El Haïry, Alto Commissario per l’Infanzia del governo francese, ed è rappresentata da un marchio, il “Family Choice”, che mira a rendere la Francia un paese “a misura di famiglia, dove ogni bambino è accolto e rispettato” come viene specificato in una nota ufficiale.
Oltre al marchio che le attività aderenti potranno esporre, dal 5 luglio sarà online una piattaforma per le famiglie, dove si potrà consigliare una struttura ricettiva adatta ad accoglierle (museo, albergo, ristorante, ecc.).
Chi vorrà aderire dovrà rispettare alcuni criteri, come un’offerta, e prezzi, pensati per i bambini, offrire almeno un evento per bambini all’anno, avere personale amichevole nei confronti dei giovani e disporre di strutture adeguate (sedie, servizi igienici per bambini, area giochi, ecc.).
La stessa promotrice dell’iniziativa, Sarah El Haïry, esprime la necessità del marchio Family Choice: “è un grido che viene dal cuore: diciamo alle famiglie francesi: qui, i vostri figli hanno un posto. Accogliere le famiglie non è marketing, ma una scelta sociale. Rendere invisibili i nostri figli è più che mai una forma di violenza inflitta loro. Sono molto orgogliosa di agire per sensibilizzare e di impegnarmi al fianco di molteplici partner per un movimento pro-bambini. Di fronte alla mancanza di bambini, abbracciamo il modello di società che è l’orgoglio del nostro Paese”.