La Guida Michelin presenta l’uomo dalle 1000 stelle

Il traguardo non è da tutti: Joel Haas ha visitato 1000 stellati Michelin, e anche la guida gli rende onore.

La Guida Michelin presenta l’uomo dalle 1000 stelle

Negli anni, la guida ristoranti Michelin ha cercato di smarcarsi dalla stella, che resta comunque il riconoscimento più ambito, dare più visibilità al capillare lavoro dei suoi ispettori. Così negli anni sono arrivati i Bib Gourmand, che identificano locali dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, le stelle verdi, dedicate a chi mette la sostenibilità ambientale al centro della propria filosofia di cucina, le Chiavi, dedicate agli hotel. financo al rituale delle segnalazioni mensili di nuovi entrati, che non sono un premio ma ne hanno mutuato il rituale.

Magari non ci si aspettava che un giorno la guida rossa avesse premiato, invece che un ristorante, un cliente, ma è quello che è successo: Michelin ha infatti festeggiato Joel Haas, appassionato gourmet che è da poco riuscito nell’impresa di mangiare nel suo millesimo ristorante stellato.

Mangiare in mille ristoranti stellati

 

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Va detto che Haas era nella posizione migliore per potere compiere l’impresa: l’uomo è infatti titolare di una seguita pagina Instagram, High Speed Dining, in cui, con video di pochissimi minuti, montaggio serrato e poche parole di commento, racconta le sue esperienze gourmet nei locali stellati (ma non solo) degli Stati Uniti.

Con più di 430 mila follower su IG e oltre 1,2 milioni su TikTok, per Haas quella di girare per ristoranti gourmet è ormai un’attività a tempo pieno: non aspettatevi recensioni approfondite, critiche o approfondite dissertazioni gastronomiche, lui si diverte, ama il caviale in dosi generose e si gode la vita.

Il conto alla rovescia sui suoi profili social era ormai partito da qualche tempo, e finalmente il gran giorno è arrivato. Il 12 luglio è il momento di sedersi al millesimo tavolo stellato, e non in uno qualsiasi: il ristorante scelto è il The Inn at Little Washington, tristellato e stella verde regno dello chef Patrick O’Connell, un vero monumento della cucina locale, autodidatta in grado di arrivare ai vertici, meritandosi anche un Lifetime Achievement Award della James Beard Foundation.

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Ad accogliere Haas una rappresentanza della guida -incluso Bibendum, da noi meglio conosciuto come “omino Michelin”- che l’ha pure intervistato, con risultati non proprio brillanti: “hai un rituale prima di andare in un ristorante?” la risposta: “mutande pulite”, immaginiamo che dopo mille ristoranti sia una lezione più importante di quanto sembri, e a congratularsi col fortunato gourmet è stato anche Gwendal Poullennec, direttore internazionale della rossa, che gli ha inviato un videomessaggio tramite iPad.

La vicenda ci ricorda quella del nostro Maurice Von Greenfields, al secolo Maurizio Campiverdi, imprenditore del riso e raffinato gourmet che dopo una vita dedicata alla gastronomia ha dato alla stampe la sua “Enciclopedia dell’alta ristorazione mondiale con la storia dei 286 ristoranti tristellati dal 1933 al 2020”, molti dei quali visitati in prima persona: un personaggio di un’altra epoca ormai, che probabilmente alla domande di un intervistatore non risponderebbe parlando della sua biancheria intima, indipendentemente dal numero di stellati frequentati.