Il vessillo gommato si alza anche in Arabia Saudita. O meglio – si alzerà, a onore del vero, che di fatto la prima della Guida Michelin dedicata a questo angolo del mondo è prevista non prima del 2026. E l’impressione, d’altro canto, è che non fosse altro che questione di tempo.
Qualche riga dedicata alle norme operative: la Rossa dedicata al Regno ci concentrerà, almeno inizialmente, sulle scene culinarie di Riad e Gedda, per poi dedicare il futuro prossimo all’esplorazione delle destinazioni gastronomiche annidate in quel di Khobar, Al-Ula e altre località. “Penso che abbiate la tradizione, abbiate il dinamismo, abbiate giovani talenti”, ha detto Gwendal Poullennec. E non solo: hanno anche altro.
Strada stellata già asfaltata
Piccolo salto temporale. Un anno e mezzo fa circa Alain Ducasse apriva in Aabia Saudita il primo “Oasis-to-table”, che tradotto in italiano significa un ristorante in formato pop-up presso la città di Al-‘Ula, riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO. E non si tratta certo della prima volta, badate bene: ad aprile 2023 si leggevano di piani di aprire il bistrot francese Benoit – ancora Casa Ducasse -, questa volta a Riad.
Riavvolgendo ancora un poco il nastro arriviamo a marzo ’23, con un caso che ci riguarda forse più da vicino. Norbert Nierderkofler, di recente alla posizione numero 20 della The World’s 50 Best Restaurants, porta il suo Care’s a sposare un progetto da 500 miliardi di dollari. Le mappe, ancora una volta, indicano l’Arabia Saudita.
Il futuro è probabilmente scintillante e senz’altro dorato, e forse un tantino pacchiano (piste da sci nel deserto, anyone?). Ma tant’è, ed è inutile nascondersi dietro un dito: in Arabia ci sono i soldi (tanti) ed è pertanto naturale che ci sia un fioccare di progetti e di chef. E ora la firma gommata, per l’appunto.
Gli ispettori in Rosso “sono già sul campo“, fanno sapere Poullennec & Co. E le regole sono quelle che hanno reso celebre il gioco: “La qualità degli ingredienti, la padronanza delle tecniche di cottura, l’armonia dei sapori, la personalità della cucina e la coerenza sia nel tempo che nell’intero menu”. Staremo a vedere: piatto ricco…