La pesca di squali e razze vale 2,6 miliardi di dollari e mette le specie a rischio estinzione

Non solo pinne di squalo per i mercati asiatici: un rapporto del WWF mette in luce aspetti poco noti di un mercato globale.

La pesca di squali e razze vale 2,6 miliardi di dollari e mette le specie a rischio estinzione

L’Italia è il primo importatore mondiale di squali e razze, per incredibile che possa sembrare. Il più grande esportatore è la Spagna, invece, e in generale più di 200 paesi pescano e commerciano carne di squalo e razza, per un giro d’affari che è stato valutato in 2,6 miliardi di dollari tra il 2012 e il 2019.  Per l’International Shark Awareness Day (14 luglio), il WWF ha presentato The shark and ray meat network: a deep dive into a global affair, un rapporto approfondito su un argomento poco conosciuto che mette a rischio estinzione molte specie.

Il WWF ha lavorato con un team di scienziati per sviluppare la prima analisi della rete globale di commercio di squali e razze, che rivela non solo i principali importatori ed esportatori di carne di squalo e razza, ma anche i commercianti che svolgono ruoli essenziali come intermediari. Il rapporto mostra chiaramente come e dove concentrare gli sforzi internazionali per invertire il declino della popolazione di squali e razze: una trasparenza e una tracciabilità molto maggiori sono necessarie. Oggi, il 36% delle oltre 1.200 specie conosciute di squali e razze è a rischio di estinzione.

Anche se le pinne di squalo sono generalmente molto più costose della carne di squalo e il commercio globale di pinne ha ricevuto finora molta più attenzione, il commercio di carne di squalo e razza è in realtà più grande del commercio di pinne, sia in volume che in valore. È dominato dalla Spagna (che esporta carne di squalo in 85 paesi e territori diversi), mentre gli scambi bilaterali più importanti di carne di squalo sono tra Giappone e Spagna, Regno Unito e Spagna, Portogallo e Spagna, Giappone e Panama, Cina e Giappone. L’UE si è affermata come il principale fornitore dei mercati del sud-est e dell’Asia orientale, con le proprie esportazioni e importazioni che rappresentano circa il 22% del commercio globale totale di carne di squalo.

Simone Niedermueller del WWF Mediterranean Marine Initiative, ha dichiarato: “Stiamo mangiando più carne di squalo e razza di quanto pensiamo, e questo sta accadendo ovunque, anche in Europa, con gravi conseguenze per alcune specie già a rischio di estinzione. Squali e razze migrano più quando sono morti che vivi, poiché la loro carne attraversa oltre 200 confini, con alcuni paesi mediterranei ed europei che svolgono ruoli chiave come importatori ed esportatori, oltre che come consumatori. È un commercio globale che richiede gestione e trasparenza per contrastare l’illegalità e il rapido esaurimento di squali e razze nel nostro oceano”.

Il WWF chiede ai consumatori di evitare di acquistare o mangiare carne di squalo e razza se non proveniente da fonti sostenibili e tracciabili. Il fatto è che pochissimi prodotti attualmente disponibili sul mercato soddisfano questi requisiti.