Da noi è ancora poco conosciuta, soprattutto perché la maggioranza delle sue 14 sedi italiane sono situate all’interno di basi militari americane o NATO, e quindi non accessibili ai civili, ma SubWay è la prima catena di fast food del mondo per numero di locali, al momento circa 37 mila nel mondo.
L’offerta si basa principalmente sui “submarine sandwich”, abbreviati -appunto- in “subs”, panini derivati dalla tradizione italo americana in cui un lungo sfilatino morbido accoglie abbondanti ripieni a base di salumi, formaggi e verdure, che sa SubWay possono essere estremamente personalizzati grazie alla destrezza dei “sandwich artists”, debitamente formati.
Eppure qualcosa sembra non funzionare più come una volta, visto che il 2024 ha visto molti punti vendita chiusi, ed è una tendenza che prosegue da diversi anni.
Cosa sta succedendo a SubWay
Il dato più sorprendente è che per la prima volta in 20 anni, il numero di insegne di SubWay negli Stati Uniti è sceso sotto le 20 mila unità: è il risultato di ben otto anni consecutivi in cui il bilancio tra le aperture e le chiusure è in negativo, e con i 631 ristoranti persi negli USA l’anno scorso, il totale scende a 19,502, restando comunque la più grande catena di fast food della nazione.
La presenza di SubWay nel resto del mondo è però in crescita e un portavoce dell’azienda ha dichiarato alla CNN che la strategia resterà la stessa, ovvero “usare un approccio strategico e basato sui dati, per essere certi che i ristoranti abbiano la giusta localizzazione, immagine e operatività, e siano gestiti dai giusti licenziatari, e aprire nuovi ristoranti, così come ricollocarli o chiuderli, per assicurare un’esperienza di qualità e conveniente ai clienti”.
Un’altra strategia, però, non è andata come sperato, come l’offerta “six-inch Meal Deal” a 6 dollari e 99, fu lanciata in occasione del National Sandwich Day il 3 novembre, e ritirata il 27 dello stesso mese.
“L’obiettivo era quello di aumentare il traffico e i guadagni dei ristoranti, e durante la fase di test è stato raggiunto” dichiarava l’azienda all’epoca “ma la promozione alla lunga non ha portato i risultati previsti”.
Le dichiarazioni di SubWay continuano ovviamente a non far trasparire alcuna preoccupazione: “il nostro approccio è meditato e strategico, sfruttando i dati per mantenere in equilibrio le necessità del consumatore ma proteggendo i profitti dei franchisee”, tutto questo mentre l’azienda non ha ancora un CEO, dopo le dimissioni di John Chidsey del novembre scorso.