La scienza dice che l’alcol è meglio di Duolingo per imparare lingue straniere

Uno studio forte di premio IgNobel ha provato che l'alcol è talmente efficace nel sciogliere la lingua da migiorare la pronuncia quando si parla una lingua straniera. Ma vale con tutte le lingue?

La scienza dice che l’alcol è meglio di Duolingo per imparare lingue straniere

Fa ridere, ma fa anche riflettere. Così, con gergo più o meno internettiano, potremmo descrivere il cosiddetto premio IgNobel, parodia che unisce scienza e stravaganza. Ecco: la notizia è che un gruppo di studiosi dell’Università di Bath e di Friburgo l’ha vinto dimostrando che l’alcol funziona meglio di Duolingo per imparare lingue straniere.

Il metodo scientifico parte da una domanda: alzare il gomito può effettivamente migliorare la pronuncia (e magari nascondere l’accento) quando si parla una lingua straniera? Lo studio si chiama Dutch Courage, letteralmente “coraggio olandese”, e ha seguito cinquanta individui di madrelingua tedesca in una piccola avventura alcolica.

Dal tedesco all’olandese: e le altre lingue?

bicchieri alcolici

I nostri cinquanta protagonisti, è bene notarlo, avevano da poco studiato o imparato a parlare olandese. I ricercatori hanno dunque chiesto al gruppo di sostenere una breve conversazione standardizzata in tale lingua, dividendo la coorte in due insiemi – un primo composto da “astemi” e un secondo armato di cocktail da sorseggiare. Le conversazioni sono state registrate e poi mostrate a un altro gruppo di madrelingua olandese, che ha fatto da giudice.

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Il verdetto parla chiaro: la giuria ha trovato che l’alcol ha di fatto sciolto le lingue, e prodotto una pronuncia complessivamente migliore rispetto al gruppo degli astemi. Questione di caldo coraggio liquido: evidentemente più efficace di una streak di 150 giorni consecutivi su Duolingo. Lo dice la scienza, no?

Sì e no, ecco. I nostri ricercatori uomini e donne di rigore, d’altronde: Jessica Werthmann, una delle autrici dello studio, ha giustamente sottolinato che sarebbero necessari ulteriori studi per convalidare quanto osservato. “I nostri risultati suggeriscono che un consumo moderato di alcol può ridurre le inibizioni quando si parla una lingua straniera e portare a una pronuncia più fluente” ha spiegato, ma la ricerca si è basata solamente su tedeschi che parlavano olandese.

Insomma: chi può dirci che il trucchetto sia valido anche le altre lingue? Devo bere sakè per parlare giapponese? Se versassi del Barolo a un napoletano questo comincerebbe a chiedermene un cicinin in più? La scienza richiede ulteriori modifiche, e gli IgNobel nuovi protagonisti da premiare.