Donald Trump ha da poco lasciato il Regno Unito dopo la sua visita di stato, e c’è chi ne è rimasto talmente colpito da dedicargli il suo locale.
Il Biddy Mulligan’s, un pub di Kensington a tema irlandese, ha temporaneamente cambiato nome in “The Trump Arms“, secondo la tradizionale nomenclatura delle public house britanniche in cui “arms” sta per “coat of arms” ovvero il blasone dei nobili o proprietari terrieri locali.
Un gesto che è ormai un’abitudine, già compiuto durante la prima visita di Trump nel 2019: lo striscione con il nuovo nome è stato issato sul tetto del locale e vi è rimasto per tutta la permanenza del Presidente degli Stati Uniti in terra inglese.
La dedica a Charlie Kirk
Il proprietario, Damien Smyth, originario di Ballinamore, non ha mai fatto mistero del suo sostegno per il presidente americano: “è un uomo eccezionale, ha sacrificato la sua vita e quella della sua famiglia per aiutare il suo paese e il mondo” ha dichiarato, aggiungendo che “il presidente Trump è stato eletto democraticamente non una, ma due volte, e merita rispetto per tutti i successi ottenuti nel rendere di nuovo grande l’America”.
Ma il cambiamento più significativo non è all’esterno, bensì all’interno del pub. L’ex sala per l’intrattenimento è stata trasformata in una sala da dibattito permanente dedicata a Charlie Kirk, l’attivista conservatore americano di 31 anni ucciso a colpi di arma da fuoco la settimana scorsa durante un evento universitario nello Utah. Smyth ha descritto la stanza come “una sala maestosa che si addice a lui” e spera che diventi uno spazio per un “dibattito pacifico e rispettoso”.
Il proprietario ha poi espresso il suo orrore per l’omicidio di Kirk, affermando: “milioni di persone in tutto il mondo sono rimaste inorridite dal fatto che un uomo perbene e di famiglia come Charlie possa essere stato massacrato durante un dibattito pubblico pacifico e aperto”. Ha aggiunto che Kirk “era pieno di buonsenso, era un bellissimo uomo di famiglia”.
Il fatto che l’iniziativa abbia generato reazioni contrastanti non è certo una sorpresa, anche se tra i clienti fissi del pub, il sostegno è tangibile: Patrick Sullivan, habitué del locale, sostiene che “il presidente Trump ha represso la criminalità, frenato l’immigrazione clandestina e invertito il declino dell’America. Gli inglesi guardano oltreoceano con invidia a una leadership così forte, ed è per questo che un’ondata politica è ormai inevitabile”.
Al di fuori degli aficionados invece, l’accoglienza è stata molto meno calorosa: la visita di Trump ha scatenato grandi manifestazioni di protesta in tutta Londra, con circa 5.000 persone radunatesi a Parliament Square, e lo stesso Smyth ha ammesso di aver ricevuto “un po’ di insulti” insieme a “un’enorme quantità di sostegno”.