L’alcol aumenta il rischio di questi tumori: “Nessuna quantità è sicura”

Un nuovo studio ci spiega che l'alcol aumenta il rischio di tumori al cavo orale e all'esofago. E questo indipendentemente dalla quantità di alcolici assunta

L’alcol aumenta il rischio di questi tumori: “Nessuna quantità è sicura”

Non c’è niente da fare: a quanto pare nessuna quantità di alcol è sicura quando si tratta delle probabilità di sviluppare tumori al cavo orale o neoplasie all’esofago. Uno studio recentissimo realizzato da IARC (studio retrospettivo, è bene specificarlo e che ha messo insieme i dati di studi precedenti) è stato chiarissimo: rinunciare alle bevande alcoliche (o quanto meno ridurne tantissimo la quantità consumata) potrebbe aiutare a ridurre il rischio di sviluppare tumori del cavo orale o tumori esofagei.

Continuano le conferme che correlano l’alcol ai tumori

alcolici

Beatrice Lauby-Secretan della IARC ha spiegato che, sulla base delle prove esaminate da studi precedenti, ecco che i ricercatori hanno concluso che esistono prove sufficienti per determinare che la riduzione o la cessazione totale del consumo di alcol riduce il rischio di sviluppare queste due tipologie di tumori. Tuttavia sono necessari altri studi per capire se ridurre il consumo di alcol possa diminuire i rischi di sviluppare altri tipi cancro.

Andando a vedere qualche numero, interrompere il consumo di alcolici per un periodo di 5-9 anni riduce i rischi di cancro orale del 34%. Tale percentuale sale al 55% se si elimina il consumo di alcolici per 10-19 anni.

Per i tumori esofagei, invece, 5-15 anni senza alcol riducono il rischio del 15%, mentre 15 o più anni di astinenza riducono il rischio del 65%. Il fatto è che quando si bevono alcolici, il corpo lo metabolizza trasformandolo in acetaldeide, sostanza notoriamente cancerogena. Inoltre l’alco è anche genotossico, il che significa che può danneggiare il DNA conducendo così allo sviluppo di tumori.

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Tuttavia Lauby-Secretan ha spiegato che questo studio ha un limite: il risicato numero di studi pre esistenti, disponibili per la revisione. In effetti pare che non ci siano molti studi che parlano della riduzione del rischio di neoplasie associata a una filosofia di vita da astemi. Tali studi sono molto più frequenti per quanto riguarda il tabacco, ma molto meno per l’alcol.

Lauby-Secretan ha specificato che con bevande alcoliche non si intende solamente il vino, ma anche la birra e i superalcolici. E tutto questo indipendentemente dalla qualità o dal prezzo. Il focus di questo articolo è che non esiste una quantità sicura di alcol che si può bere: meno si beve e meglio è, ma non bere del tutto è la cosa migliore. La rivincita degli astemi, dunque.

Non è certo un caso che molti paesi stiano ponendo un freno al consumo di alcol, fra cui anche l’Irlanda e il Giappone, entrambi paesi con una solida cultura di bevande alcoliche.