Latte d’asina, in arrivo un disegno di legge per incentivarne il consumo

In Parlamento è approdata una proposta di legge che mira a incentivare la produzione e il consumo di latte d'asina.

Latte d’asina, in arrivo un disegno di legge per incentivarne il consumo

Avete mai sentito parlare del latte d’asina? Si dice che facesse parte dell’elisir di bellezza di Cleopatra, e che fosse anche ingrediente segreto della leggendaria avvenenza di Poppea. Gioite, dunque, perché probabilmente presto avremo tutti l’occasione per essere più belli: in Parlamento, infatti, è arrivata una proposta di legge che mira a incentivarne la produzione a fini alimentari, in modo da poterlo offrire come alternativa al latte vaccino in caso di allergia o intolleranza, o integratore di quello materno per i bimbi nati prematuri.

latte delattosato

La proposta di legge, opera del sottosegretario alle Politiche agricole e alimentari Francesco Battistoni, fa perno sulla fama del latte d’asina di essere quasi identico al latte materno. Una fama che, a rigor del vero, è assolutamente meritata: ha una composizione proteica molto simile, è meno grasso e più ricco di lattosio rispetto a quello vaccino, e contiene numerosi acidi grassi polinsaturi essenziali per l’organismo come omega 3 e acido linoleico. Un aumento della sua produzione, inoltre, potrebbe anche portare a un risparmio per la sanità perché ci sarebbe una diminuzione delle patologie legate all’allergia o all’intolleranza del latte vaccino.

Non tutto è rose e fiori, però. Un’asina, in media, dà meno del 10% del latte che può produrre in un giorno una mucca da latte, un'”avarizia” che porta a gonfiare i prezzi facendogli raggiungere i 20 euro al litro. L’idea proposta dal disegno di legge per aiutare gli allevatori a garantire una produzione costante è di fornire uno sgravio fiscale per ogni litro uscito dalla stalla, istituendo contemporaneamente un Osservatorio che possa monitorare il mercato e vigilare sui parametri di qualità, organizzando – quando necessario – incontri con i responsabili di filiera. L’Ispettorato centrale della tutela della qualità del Mipaaf, invece, vigilerà sulla produzione per scongiurare eventuali frodi. E noi, nel frattempo, diventeremo belli come Cleopatra e Poppea.