Latte vegetale, l’Europa blocca la promozione nelle scuole

Niente latte vegetale nelle scuole: i deputati europei hanno deciso di escludere tali prodotti dal programma educativo-alimentare.

Latte vegetale, l’Europa blocca la promozione nelle scuole

La sentenza arriva direttamente da Strasburgo – il consumo di latte a base vegetale non sarà promosso all’interno delle scuole europee. La decisione, presa dai deputati europei riuniti in plenaria nella sopracitata città d’Oltralpe, riguarda l’esclusione dei prodotti in questione dalle nuove linee guida per i programmi scolastici dedicati all’alimentazione sana; ed è naturalmente stata accolta con accesa delusione da parte delle associazioni vegane, che avevano evidentemente intravisto nella revisione del programma la possibilità di promuovere prodotti non derivati dagli animali.

Latte vegetale nelle scuole: il no europeo

latte

A muovere l’opposizione, formata di fatto da un ampio fronte di eurodeputati, sono state in primis le istanze degli allevatori europei, preoccupati di perdere i fondi comunitari a favore dei produttori di latte di soia o altre bevande a base vegetale. Ma riavvolgiamo un poco il nastro: è bene notare che il programma di distribuzione di frutta, verdura, latte e altri prodotti lattiero – caseari nelle scuole fu di fatto varato una cinquantina di anni fa con il pretesto più o meno generico – ma non per questo errato – di “insegnare ai bambini abitudini alimentari sani”.

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Tale programma, come accennato in apertura di articolo, è recentemente andato incontro a una opera di modernizzazione con lo scopo di renderlo compatibile con la strategia Farm to Fork, varata dalla stessa Commissione europea. Da qui, come avrete intuito, la speranza e la proposta delle associazioni vegane di introdurre opzioni più inclusive per chi, per l’appunto, non può o non vuole consumare prodotti di origine animale.

Il programma, che prevede tra l’altro una serie di attività educative e la distribuzione gratuita di prodotti alimentari in un nucleo selezionato di scuole (si contano, tanto per darvi un’idea, 20 milioni di bambini che ne beneficiano), è stato ricalibrato per includere più cibi biologici e non trasformati, diminuendo nel frattempo il ruolo predominante delle grandi aziende nelle gare di appalto. “I prodotti contenenti zuccheri aggiunti, grassi aggiunti, sale aggiunto e/o edulcoranti aggiunti non dovrebbero essere ammessi nello schema” ha commentato a tal proposito Carmen Avram, la deputata rumena relatrice sul tema e membro del gruppo Socialisti & Democratici.

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Tra i grandi esclusi, come accennato, spiccano soprattutto le bevande a base vegetale, latte compreso. “Siamo molto delusi dall’esito di questa votazione” ha dichiarato Lucia Hortelano, responsabile delle politiche europee di ProVeg International. “Molti bambini nell’Ue non possono o non vogliono bere latte vaccino per motivi medici, etici, di gusto o ambientali. L’inclusione di alternative di latte vegetale fortificato è essenziale in termini di inclusione, disponibilità, sostenibilità e convenienza”. Nel futuro prossimo la Commissione europea si occuperà di lavorare alla pubblicazione di una nuova proposta per il programma – un “secondo capitolo” in cui le associazioni vegane pongono grande fiducia.