Lievito in calo: dopo un anno di pandemia i consumi vertono sulle grigliate

I consumi degli Italiani, dopo un anno, tornano più simili a quelli pre pandemia: meno lievito e farina, più carne e grigliate, e cambiano anche le fasce orarie in cui si va a fare la spesa.

Lievito in calo: dopo un anno di pandemia i consumi vertono sulle grigliate

Meno lievito, più grigliate: così sono cambiati i consumi degli Italiani dopo un anno di pandemia.

Ad analizzarli è stato ShopFully, tech company italiana che connette 30 milioni di consumatori online con 250 mila negozi fisici, che ha messo a confronto le abitudini di consumo degli italiani nella prima settimana di lockdown, edizione 2020 e 2021.

Ne è venuto fuori che se un anno fa, più o meno nella stessa situazione, ci chiudevamo in casa con le nostre scorte belliche di lievito e farina a infornare come pazzi, a marzo 2021 non c’è manco passato per l’anticamera del cervello di metterci a panificare. Casomai, siamo tutti qui a pensare alle grigliate primaverili.

Rispetto a marzo 2020, tra i 1.000 prodotti più ricercati dagli italiani, la“polpa di pomodoro” e la “Farina” perdono quasi 50 posizioni, ma sono “Lievito” e “Grano saraceno” a registrare il vero tonfo, perdendone circa 700 a testa. Guadagnano invece più di 200 posizioni ciascuna le ricerche come “Barbecue”, “Griglia”, “Arrosticini” o ancora “Salsiccia”, “Hamburger” e “Costine”.

Crollo anche per  “Amuchina” e “Igienizzante”, beni rarissimi e iper ricercati un anno fa, che oggi perdono oltre 500 posizioni. Insomma, quello che si registra è un progressivo ritorno alle abitudini pre-pandemia, anche negli orari scelti per fare la spesa.

A marzo 2020, infatti, la ricerca di orari per evitare assembramenti e code aveva causato lo spostamento del momento per compiere i propri acquisti dalla fascia 17-19 a quella mattutina delle 8-10, che – secondo i dati di ShopFully – aveva visto un boom di affluenza del +58%.

Oggi invece si registra un progressivo ritorno alle abitudini pre-pandemia: le fasce orarie del mattino 8-10 e 11-13 perdono rispettivamente il -10% del flusso su scala nazionale; la fascia 14-16 cresce del +15% e quella 17-19 riprende quota con +27%.