L’intelligenza artificiale ci salverà dalle frodi sul vino

Mai più frodi sul vino grazie a questo uso alternativo dell'intelligenza artificiale. Che in realtà si limita ad analizzare il prodotto, non immaginatevi chissà quali magie

L’intelligenza artificiale ci salverà dalle frodi sul vino

L’intelligenza artificiale non sarà il massimo dell’efficienza per creare nuove ricette, ma potrebbe rivelarsi utile in maniera inaspettata in altri settori. Per esempio, un recente studio pubblicato su Communication Chemistry ha ipotizzato che sarà proprio l’intelligenza artificiale a salvarci tutti dalle frodi sul vino. E no, non immaginatevi un robot che si dedica all’alcolismo, più che altro si tratta di sfruttare una tecnica nota come gascromatografia per appurare quali siano tutti i componenti chimici presenti nel vino.

Come funziona l’AI contro le frodi sul vino?

vino

Di sicuro Isaac Asimov, quando iniziò nei suoi scritti di fantascienza a parlare di intelligenza artificiale, non avrebbe mai pensato che l’AI sarebbe stata sfruttata per identificare i vini contraffatti. O per realizzare improbabili meme dove nei sotterranei di Hogwarts viene organizzato un rave, se è per questo.

Ma torniamo ai nostri vini. Lo studio di cui parlavamo ha usato la gascromatografia, una tecnica analitica che solitamente è usata per rilevare e separare i diversi componenti chimici di una miscela, per risalire all’origine dei vini esaminati.

I ricercatori hanno analizzati 80 vini prodotti nel corso di 12 anni da sette diverse tenute nella zona di Bordeaux, in Francia. La gascromatografia solitamente viene usata per scovare singoli composti, ma, se debitamente istruita, può arrivare a distinguere un tipo di vino dall’altro. In questo caso la tecnica è stata utilizzata per creare una firma affidabile per ogni vino.

Tramite l’intelligenza artificiale è stata creata una griglia 2D dove i vini con firme simili venivano collocati vicini gli uni agli altri. In questo modo era possibile quale vino provenisse da specifiche tenute. Secondo il professor Alexandre Puget del’Università di Ginevra, in Svizzera, l’AI è capace di distinguere tenute specifiche in base ai composti presenti nei vini. E questo indipendentemente dall’annata.

Arriva il primo Riesling di montagna in Piemonte Arriva il primo Riesling di montagna in Piemonte

Questo perché ciascun vino presenta determinate concentrazioni di diverse molecole, composizione che cambia da vino a vino. Ognuna di queste molecole contribuisce a creare quel vino. E questo può essere sfruttato per capire se le molecole di quel vino corrispondono a quanto dichiarato dall’etichetta, cosa che permetterà di rivelare eventuali frodi.

In questo caso l’intelligenza artificiale potrebbe rendersi assai utile, permettendo di scoprire velocemente e senza timore di errori le bottiglie false e chi le produce. Al momento, però, questa tecnologia ha un limite: fa fatica a distinguere fra le annate. Mentre il programma riesce ad avere una precisione del 99% per quanto riguarda il risalire alla tenuta originaria di quel vino, quando deve capire a che annata appartiene, ecco che la precisione scende al 50%.

Secondo Pouget, poi, in questo settore si potrebbe usare l’intelligenza artificiale per effettuare un più preciso controllo di qualità durante tutto il processo di vinificazione. Per esempio, si potrebbe usarla per capire come miscelare i vini per ottimizzarne la qualità. In pratica quello che adesso fanno pochi viticoltori e enologi che, per le loro capacità, vengono pagati una fortuna. Ma se per fare il loro lavoro venisse introdotta l’intelligenza artificiale (che già altrove è stata sfruttata per degustare i vini), ecco che diventerebbe molto più economico creare ottimi vini. Per la gioia di tutti, tranne forse che dei viticoltori e degli enologi che finora si sono occupati di questo compito.