Luca Montersino accusa Lucake di plagio, senza tanti giri di parole

Galeotta fu una pasta frolla ben precisa, proposta da Lucake e andata di traverso a Luca Montersino, che ne rivendica l'invenzione e non la prende tanto bene.

Luca Montersino accusa Lucake di plagio, senza tanti giri di parole

La tocca piano, Luca Montersino, quando la sua proprietà intellettuale è secondo lui violata: commenti molto caustici, storie di sfogo su Instagram, enormi tag in bella vista. Il pasticciere professionista classe 1973 accusa di plagio Lucake (Luca Perego), classe 1995 e talentuoso pasticciere nato sul web: galeotta fu una pasta frolla senza uova e senza latticini. Perego ha suggerito la ricetta in un reel, e Montersino ne rivendica la paternità in maniera davvero schietta.

Schietta e a tratti paternalistica, pubblica, sia tramite i propri contenuti sia tramite quelli di Luca Perego. Insomma, la posizione del maestro è chiara e determinata, e lascia per di più intendere che la reazione sia frutto di un rancore che si protrae da tempo. Dalla parte accusata per ora nessun commento o reazione, la diatriba rimane perciò in sospeso senza né vinti né vincitori. Un po’ come Sorbillo che vanta la pizza con il granchio blu e salta poi fuori che l’idea è stata “rubata” da Igles Corelli: quando qualcuno grida e lacrima e accusa sul web, ma riceve silenzio dal presunto colpevole, come si potrebbe mai leggere la cosa?

L’accusa pubblica, su Instagram

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Lucake pubblica un reel in cui presenta “la sua ricetta di pasta frolla vegana senza uova e senza burro, elasticissima“, continuando poi con ingredienti e procedimento. Non passa tanto tempo che compaiono, quasi nello stesso tempo, un commento di Luca Montersino e a seguire una storia pubblica molto esplicativa con tanto di tag indirizzato a Luca Perego. Montersino tuona: “carissimi giovani aspiranti pasticceri e chef, giovani foodblogger, ricordate che l’onestà paga sempre. Citare la vera fonte delle vostre creazioni dovrebbe essere l’ABC della buona educazione. Spacciare un’invenzione per vostra quando non lo è non vi fa onore. prima che bravi pasticceri è importante essere brave e oneste persone. @lucake“.

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Siamo perfettamente consapevoli di come il web, e soprattutto il foodblogging, sia diventato una giungla tanto su Instagram quanto su Tik Tok. I contenuti crescono esponenzialmente e i creator sono sempre più giovani e sempre meno preparati sui comportamenti civili alla base del web e della proprietà intellettuale. Siamo tuttavia davanti a due protagonisti peculiari: Luca Montersino è un professionista da tanti anni e di fama internazionale (al pari di un Iginio Massari, di un Andrea Tortora) e fa molto strano leggerlo muovere accuse con toni così pesanti eppur così facilmente; d’altro canto Luca Perego è giovane ma lavora sul web da parecchio (sta per uscire il suo secondo libro di ricette) e non è più di primo pelo, ha un team alle spalle, si presuppone che sia “addestrato” per il web e le sue regole etiche.

I commenti a caldo

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Anche il commento lasciato sotto il reel di Luca Perego è articolato e senza mezzi termini: “LA TUA RICETTA? Ascolta come funziona. Per essere un bravo pasticcere e formatore (e tu lo sei) come prima cosa occorre essere onesti. Non serve postare ricette e video ricette appropriandosene ingiustamente la paternità! Serve studiare, formarsi e riconoscere onestamente le fonti di ispirazione e formazione. E non è la prima volta che capita“.

L’accusa si fa più grave con un’insinuazione che va oltre la ricetta della frolla in sé: “qui sotto è pieno di mie ricette che scrivevo nei miei libri quando tu non eri neppure ancora nato… Le bugie hanno le gambe corte e ricordati che il pubblico come ti osanna in un attimo se percepisce la tua disonestà, ti distrugge. Ascolta il mio consiglio, potrei essere tuo padre. Peccato per te che i libri portano una data di pubblicazione. Questa frolla pubblicata nel mio libro golosi di salute nel 2003 (20 anni fa!!) è frutto di tanto mio studio e lavoro duro di sperimentazione. Puoi usare le ricette dei tuoi maestri, ma ricordati che non basta cambiare la farina di farro con la farina bianca e cambiare di un grammo un ingrediente per farla passare per una propria invenzione… Se è elasticissima è proprio perché qualcuno prima di te ha bittato decine di chili di ingredienti per inventare un qualcosa di nuovo. Ricordati caro ragazzo l’onesta paga sempre, non basta essere un bravo pasticciere, prima di tutto occorre essere una bella persona! E rivedi altre ricette qui sotto che ne potrei citare a decine di mie su cui tu ti sei appropriato la paternità! Ti fidi o vuoi che ti mando le foto delle pagine dei miei libri con tanto di data? E sia chiaro mi fa piacere che mi prendi come maestro, ma mi urta il non citare la fonte soprattutto nelle ricette palesemente copiate. In rete è pieno di food blogger che usano le miei ricette, ma la fonte la citano!“.

Un vecchio rancore fatto esplodere

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Il commento citato ha ottenuto in poco tempo oltre 100 like di approvazione, e alcuni commenti in sostegno a Montersino. Altri, tuttavia, fanno notare come sul web sia ormai difficile capire chi abbia cucinato qualcosa per primo, e un paio di follower provano a difendere Lucake (come si legge nell’immagine). Il pasticciere non sente ragioni e non smorza i toni, sostenendo di essere “libero di incazzarsi se uno si prende i meriti di una cosa non sua, perché non è la prima volta che accade“.

Le due ricette a confronto

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Abbiamo voluto approfondire le ragioni di Luca Montersino, di tempra rinomata ma davvero troppo saldo sul proprio passo per essere semplicemente additato come permaloso. Nelle immagini confrontiamo la pasta frolla vegana senza uova e senza burro pubblicata da Luca Perego aka Lucake, e la pasta frolla senza uova e latticini pubblicata nel 2003 nel libro Golosi di Salute di Luca Montersino. Che ci siano delle somiglianze è fuori di dubbio, e anche una certa corrispondenza della grammatura se si aggiunge una mezza dose alla versione di Lucake. Il punto però è un altro ed è un tema caldo: qual è il limite di proprietà intellettuale per ricette diffuse sul web? Quanti foodblogger, allora, dovrebbero essere accusati di plagio per ricette altrui cui han cambiato pochi grammi rispetto all’originale?