Ma davvero Lollobrigida crede che qualsiasi cittadino possa far fermare un treno?

Francesco Lollobrigida ha provato a giustificare la fermata su richiesta del Frecciarossa sostenendo che fosse per lavoro, come se qualsiasi pendolare in ritardo potesse permettersi di farlo

Ma davvero Lollobrigida crede che qualsiasi cittadino possa far fermare un treno?

Seconda puntata della nuova, appassionante fiction “Francesco Lollobrigida ferma cose”. Vi ricordate della fermata su richiesta fatta per permettergli di andare a inaugurare un parco pubblico a Caivano? Praticamente Francesco Lollobrigida ha fatto fermare un Frecciarossa già in ritardo a causa di un guasto sulla linea chiedendo una fermata straordinaria su misura per lui e il suo staff. Ebbene, immaginate le polemiche che non si sono scatenate, con l’opposizione che chiede a gran voce un’interrogazione parlamentare sul fatto (quando va bene) o le dimissioni (quando va male). Ma ecco che il ministro dell’Agricoltura e tutte cose ha cercato di giustificarsi: lui stava andando a lavorare! Che abbia appena implicitamente sdoganato la possibilità che qualsiasi cittadino possa far fermare un treno ogni volta che è in ritardo sul lavoro?

Perché dalle sue parole non si capisce se lui pensi che un cittadino qualsiasi possa permettersi di fare quando ha fatto lui o se pensi che d’ora in poi qualsiasi pendolare in ritardo potrà essere autorizzato a comportarsi come fatto da lui.

Francesco Lollobrigida e quella giustificazione che farà scatenare ulteriori polemiche

arrampicata

La storia ormai la saprete tutti: Frecciarossa in ritardo causa un guasto sulla linea, treno deviato, Francesco Lollobrigida sale a bordo, ma il treno è ancora in ritardo. Così chiede che per lui e il suo staff venga fatta una fermata straordinaria non prevista a Ciampino, ovviamente gli viene concessa e scende dal treno, pronto ad andare ad inaugurare il parco pubblico di Caivano.

La cosa non è assolutamente passata inosservata e l’opposizione si è letteralmente scatenata contro di lui. Così ecco che adesso Francesco Lollobrigida ha provato a chiarire la sua posizione. Durante il Forum Coldiretti organizzato insieme a The European House – Ambrsetti, su precisa domanda, ha chiarito che per quanto riguarda l’eventuale richiesta di dover riferire in Aula, farà tutto quello che è necessario in quanto non è mi fuggito al confronto.

Lollobrigida vuole armare gli agricoltori contro i lupi (e ovviamente Coldiretti applaude) Lollobrigida vuole armare gli agricoltori contro i lupi (e ovviamente Coldiretti applaude)

E ha ribadito che lui è convinto di aver agito “non solo nell’ambito della legalità e della norma, ma anche nell’interesse dello stato e per rappresentarlo a Caivano”. Ha poi specificato che lui non si dimetterà così come chiesto dall’opposizione e questo perché quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o per andare a trovare la famiglia, ma per andare a fare il suo lavoro.

Di sicuro anche queste parole scateneranno fiumi di polemiche e proteste. Il problema qui è che il ministro non ha colto il punto delle critiche: se ogni treno in ritardo dovesse fermarsi per fare delle fermate a richiesta non previste dal tragitto ogni qualvolta che un lavoratore in ritardo lo richiede, i treni sarebbero perennemente fermi.

Forse che l’operaio che sta recandosi in fabbrica al lavoro ha meno diritto di arrivarci in tempo con una fermata a richiesta rispetto a lui che va a inaugurare un parco pubblico? Perché a lui è stata concessa tale fermata e a tutti i pendolari perennemente in ritardo non per colpa loro non viene data la medesima opportunità?

Certo, ogni tanto le ferrovie hanno dovuto fare delle fermate straordinarie non previste, a volte capita per causa di forza maggiore, ma mai su richiesta di un singolo passeggero.