Maltempo, dopo la siccità ecco la grandine: ancora danni in agricoltura

Il maltempo non dà tregua all'agricoltura italiana: la stretta della siccità si allenta ma solo per far spazio a grandine e temporali.

Maltempo, dopo la siccità ecco la grandine: ancora danni in agricoltura

Dopo mesi di danza della pioggia viene da pensare che una tregua – per quanto breve – dal caldo torrido potrebbe essere un’ottima notizia per l’agricoltura italiana, ormai sempre più strozzata dalla morsa crudele della siccità: il lieve abbassamento delle temperature, tuttavia, ha scatenato sui campi aridi e rinsecchiti una furia di acqua, vento e ghiaccio, aumentando ulteriormente la già salatissima conta dei danni. Il maltempo continua dunque a imperversare, minacciando ancora una volta i raccolti e, percorrendo la filiera fino al comodo scaffale del supermercato, annunciando nuovi possibili rincari ai prezzi.

africa siccità

I forti temporali degli ultimi giorni si sono abbattuti su terreni poveri e incapaci si assorbire l’acqua in eccesso – acqua che di fatto scorre fino a provocare frane e smottamenti: in altre parole, le precipitazioni di questo genere attenuano il caldo, sì, ma di fatto “non cambiano lo stato di sofferenza idrica sul territorio come si evidenzia dal livello idrometrico del fiume Po che è sceso a 3,8 metri al Ponte della Becca che è rappresentativo delle criticità presenti sull’intera Penisola” spiega a tal proposito la Coldiretti “a partire dalla pianura padana dove, per la mancanza di acqua, è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale”. Ghiaccio e fuoco, dunque – fuoco che si manifesta soprattutto negli incendi, il cui numero è di fatto triplicato nella sola prima metà del 2022.

“Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la devastante siccità che stiamo affrontando ha evidenziato ancora una volta che l’Italia ha bisogno di nuovi invasi per raccogliere l’acqua a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che, in presenza di acqua, potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero”.