“Mangiate meno carne”: mail interna di un ufficio pubblico in Galles scatena la protesta degli allevatori

Una comunicazione interna ai dipendenti di un ufficio pubblico in una contea del Galles invita a mangiare meno carne e latticini, ma gli allevatori reagiscono malissimo.

“Mangiate meno carne”: mail interna di un ufficio pubblico in Galles scatena la protesta degli allevatori

Una mail interna di un’amministrazione locale in Galles finisce nel mirino degli allevatori di bestiame, che protestano e chiedono le scuse pubbliche. Il consiglio del Pembrokeshire, una contea gallese, in una comunicazione interna ha esortato il proprio personale a ridurre la carne e i latticini, dicendo che una dieta a base vegetale è più sana: una serie di suggerimenti per salvare il pianeta, insomma la solita solfa sulla riduzione dell’impronta ecologica.

Eppure le reazioni sono state dure: gli allevatori hanno parlato di “un calcio nei denti”, argomentando: “Dovrebbero  incoraggiare le persone a mangiare locale, a sostenere le imprese del territorio, invece di scegliere del cibo vegano che potrebbe provenire da qualsiasi parte del mondo”. Il vicepresidente della Pembrokeshire NFU Simon Davies ha detto di aver reagito con incredulità al promemoria e di esserne rimasto deluso: “Come agricoltori e come sindacato, lavoriamo molto duramente come industria per produrre alimenti della massima qualità e dell’ordine più elevato”, ha affermato.

carne macinata

L’ex capo del consiglio del Pembrokeshire e consigliere indipendente, John Davies, ha definito il messaggio “sbagliato”. I liberaldemocratici hanno affermato che i consigli non dovrebbero “cercare di dettare ciò che il personale può e non può mangiare”. Plaid Cymru ha affermato che le comunità “devono raddoppiare” gli sforzi per sostenere le imprese locali e i produttori alimentari di fronte all’aumento del costo della vita.

Il consiglio ha affermato che la newsletter faceva parte di una serie di suggerimenti per salvare il pianeta, con dettagli raccolti da una fonte esterna. La dichiarazione è stata riprodotta fuori contesto e secondo l’autorità, la newsletter non è più stata spedita.