Matteo Salvini offre una torta a Mohamed, che ha risolto il caso dell’Iphone rubato a suo figlio

Matteo Salvini ha deciso di offrire una torta a Mohamed aka Mimmo, il ragazzo che lo ha aiutato a risolvere il caso dell'iPhone rubato al figlio.

Matteo Salvini offre una torta a Mohamed, che ha risolto il caso dell’Iphone rubato a suo figlio

Ricordate la vicenda dell’iPhone rubato al figlio di Matteo Salvini? Ebbene, è finita con Salvini che ha offerto una torta a Mohamed aka Mimmo, il ragazzo che ha risolto il caso e permesso a Salvini di riavere indietro lo smartphone trafugato.

Matteo Salvini e la torta di ringraziamento

Matteo Salvini

Ricordete tutti che lo scorso 23 dicembre qualcuno aveva rubato a Milano il cellulare di Federico Salvini, il figlio di Matteo Salvini. Ebbene, il cellulare ora è tornato sano e salvo a casa sua. E tutto per merito di Mohamed Samir Elsayed Abdellatif, noto anche come Mimmo, un ragazzo di 18 anni titolare del Parrucchiere di San Siro.

Lui e il fratello più giovane Said hanno raccontato come sia andata la vicenda. Era il 23 dicembre, erano le otto e mezza di sera quando un ragazzo di 26 entra di corsa nel negozio fingendo di essere un cliente. Il 26enne si era seduto su un divanetto bianco a due posti del locale, aspettando apparentemente il suo turno per tagliarsi i capelli.

Solo che in via Altamura sono arrivate le volanti della Polizia, con gli agenti che cercavano qualcosa con le torce fra le auto in sosta. A quel punto probabilmente il 26enne, Mohamed Atef Ahmed (che verrà poi arrestato insieme al complice, il 21enne Ibrahim Mohamed Khaled Foad Khedr), ha nascosto l’iPhone 12 del figlio di Salvini sotto al divanetto, forse temendo di poter essere perquisito.

Il giorno successivo, poi, il 26enne è tornato nel negozio insieme al complice, facendo finta di aver perso il cellulare. È a quel punto che Mimmo si è insospettito. I due ragazzi pretendevano di entrare nel negozio per cercare il cellulare, ma Mimmo li ha stoppati. Alla sua richiesta se cercassero un iPhone, i due avevano risposto affermativamente, al che Mimmo aveva capito che era quello che la polizia stava cercando.

Così Mimmo gli dice che li avrebbe fatti entrare solo se si fossero fatti fotografare. A questo punto i ragazzi si sono agitati un po’ e in aiuto di Mimmo è arrivato Abdoul, il fruttivendolo della porta accanto. Alla fine i due giovani accettano di farsi fotografare. Solo che appena Mimmo ha scattato la foto, ecco che ha chiamato la polizia dicendo ai ragazzi che non li avrebbe fatti entrare in quando sapeva che quel cellulare era stato rubato.

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Al che il 26enne ha confermato tutto, dicendogli che era disperato, che viveva per strada e che non aveva i soldi per mangiare. Vedendo intanto avvicinarsi le volanti della polizia, i due ragazzi sono scappati. Intanto Abdoul aveva controllato sotto il divano e aveva trovato lo smartphone. Arriva la polizia, Mimmo ha consegnato il cellulare e la foto scattata.

Tramite la foto, gli investigatori della Mobile, guidati da Marco Calì e gli investigatori del commissariato Bonola, guidati da Antono d’Urso, sono riusciti a risalire all’identità dei due pregiudicati.

Mimmo ricorda, poi, che il 23, subito dopo la rapina, insieme alla polizia era arrivato anche Matteo Salvini insieme al figlio, solo che lui non lo aveva riconosciuto, nonostante la presenza della macchina della scorta. A causa di questa vicenda Mimmo è anche stato minacciato, cosa che ha messo a verbale. Dopo che la polizia è andata via, infatti, un egiziano è venuto nel suo negozio, è una persona del quartiere che conosce di vista e che lo ha rimproverato perché aveva chiamato la polizia e che lui conosceva il ragazzo che aveva rubato il cellulare e che era una brava persona.

Ma Mimmo averte: se qualcuno gli spaccherà le vetrine o farà altri danni, lui avviserà subito la polizia. Nel frattempo, qualche giorno dopo la rapina e la risoluzione del caso, ecco che Matteo Salvini è tornato nel negozio per ringraziarlo. Il leader della Lega ha portato una torta per ringraziare Mimmo e i due se la sono mangiata insieme nel negozio.

In realtà Mimmo pensava che arrivasse con le televisioni e la telecamera, ma nulla di questo è avvenuto in quanto la notizia non è stata diffusa dalla questura e dalla procura. Però Mimmo spera che la notizia faccia un po’ di pubblicità al suo negozio e ricorda che lì sono tutti bravi e amici della polizia, lui problemi non ne vuole.

E intanto noi stiamo qui a domandarci che torta fosse!