Maurizio Rosazza Prin, dopo Masterchef, inaugura la sua prima mostra

Dalla seconda edizione di Masterchef a Delivery Valley: il percorso del cuoco-artista che espone le sue opere al Mercato Centrale di Torino

Maurizio Rosazza Prin, dopo Masterchef, inaugura la sua prima mostra

Arte e cucina esprimono creatività e questo binomio rispecchia le due anime di Maurizio Rosazza Prin. Il secondo classificato alla seconda edizione di Masterchef Italia apre domani la sua mostra personale nelle antiche ghiacciaie del Mercato Centrale di Torino rivelando questa grande passione che lo accompagna sin da quando era bambino: “Ho sempre dipinto e disegnato – racconta l’ex concorrente comasco – e proprio cucinare e dipingere sono le uniche due attività che ho sempre realizzato da solo sin da quando ero molto giovane. Nella mia vita passata (prima di Masterchef, ndr) lavoravo come copy e la pittura ha accompagnato la mia crescita personale: dopo la trasmissione televisiva avevo pronta una mostra, ma decisi di non esporre le mie opere perché in quel momento sarebbero stati tutti più interessati al mio percorso in cucina che alla mia espressione artistica. Adesso invece sento che sia arrivato il momento”.

Enimols show

La mostra, e le opere di Rosazza Prin, rappresentano ciò che l’autore vede nell’animo delle persone. “Osservo la gente – commenta – sempre cercando di vedere oltre il loro aspetto fisico. Oltre all’essere ben pettinati, magari truccati, ben vestiti, mi chiedo qualche animale interiore ognuno di noi nasconda. E il senso della mostra è proprio questo: liberare l’anima animale e illogica che risiede in ognuno di noi e riconoscerla”.
L’esposizione, visibile gratuitamente fino al 14 luglio, all’interno delle ghiacciaie del Mercato Centrale è stata allestita con dodici opere grandi e svariati quadri di fine art realizzati attraverso rielaborazioni digitali.

mostra maurizio rosazza prin mercato centrale

Curata da Artàporter, la start up torinese dell’arte emergente, la mostra si tiene in occasione dell’inaugurazione del nuovo punto vendita di Maurizio Rosazza Prin e Alida Gotta, quel Delivery Valley che è dark kitchen già più che conosciuta a Torino nel quartiere Crocetta, ma anche a Milano, in Lombardia e su tutto il web.
E così quegli Enimols (animali) diventano specchio di ognuno di noi: “In ogni opera – prosegue Rosazza Prin – c’è una confusione centrale nel tratto che fa uscire la figura che poi vado a circondare con un monocromo. Tra i soggetti che sono per me più forti ci sono il toro, quadro che ho dedicato a Porta Palazzo, a questa piazza meravigliosa colma di colori che merita sempre più di essere rappresentata in modi diversi: è fulcro di vera integrazione tra le culture che non si mescolano, ma rimangono distinte rispettandosi a vicenda. Un’altra opera a cui sono molto legato – aggiunge – è dedicato a Ji4, l’orsa che doveva essere abbattuta. È esasperata da noi umani e si punta una pistola alla testa”.

Arte e cucina

Delivery Valley

L’apertura del Delivery Valley al Mercato Centrale di Torino rappresenta il sesto opening della coppia Rosazza Prin – Gotta. Un successo garantito dalla qualità dei prodotti proposti, ma anche dall’efficienza del servizio, dall’immagine coordinata e dalla velocità degli ordini e delle consegne. “Qui al Mercato Centrale – spiega l’ex concorrente di Masterchef – il menù è leggermente semplificato ma abbiamo già notato, a pochi giorni dall’apertura, che le persone ci raggiungono per mangiare sul posto prodotti che non sono tra i top di gamma nel servizio delivery, ma che qui vengono scelti apposta perché visti sui social: intendo il nostro Cat-su Sandro o il Threesome, hot dog di 20 centimetri con wurstel alto atesino, pulled pork, bacon croccante, mais dolce e la nostra salsa special”.
Galeotta è stata dunque la nuova apertura, occasione ideale per allestire Enimols all’interno degli spazi del Mercato Centrale. “L’arte è per me qualcosa di intimo che guarda all’osservazione di un mondo esterno e quindi, come in ogni processo artistico, deve impersonare un racconto o una provocazione di ciò che viviamo. Nel caso di questa mostra – aggiunge Rosazza Prin – è la mancanza di coerenza tra aspetto esteriore e interiore che diamo noi esseri umani. La cucina è diversa. È prendere qualcosa dall’esterno e, attraverso un lato intimo, creare qualcosa che non debba per forza provocare, bensì essere morbida e sontuosa, saper accompagnare, dare piacere”.