M**Bun: apre a Torino il quarto locale del fast food a cui McDonald’s fece cambiare nome

Apre un nuovo locale a Torino M**Bun, lo slow fast food piemontese che fu costretto a mettere gli asterischi al suo nome.

M**Bun: apre a Torino il quarto locale del fast food a cui McDonald’s fece cambiare nome

È con un soft opening che M**Bun ha aperto pochi giorni fa il suo quarto punto vendita a Torino.

L’avventura del primo slow fast food italiano inizia quattordici anni fa quando, nel 2009, Francesco Bianco, Paola Pellicchero e Graziano Scaglia aprono a Rivoli (To) il loro primo punto vendita.

L’idea, per il periodo, è stata subito rivoluzionaria: servire hamburger a km zero utilizzando la carne che i fratelli dell’Azienda Agricola Scaglia (proprio di Rivoli) ottengono dagli allevamenti di Fassona portati avanti sui campi di proprietà: insomma dall’alimentazione alla macellazione un’unica filiera controllata che fa capo alla stessa famiglia da generazioni. Le proposte erano raccontate in piemontese, proprio come il nome Mac Bun che nel dialetto locale significa “solo buono”. Ma un colosso mondiale del settore che ha nel nome l’intercalare piemontese fece la guerra a questa piccola realtà artigianale e da allora il nome (seppur si legga sempre allo stello modo) si scrive criptato: M**Bun.

Ma non sono stati due asterischi a fermare né la qualità né la lungimiranza dei proprietari di questa insegna che hanno saputo crescere negli anni, fare sistema con la città e diventare un punto di riferimento per gli appassionati della qualità e del territorio.

M**Bun, quegli ostinati piemontesi che hanno trovato la via italiana al fast-food M**Bun, quegli ostinati piemontesi che hanno trovato la via italiana al fast-food

Locali e prodotti

macbun torino

Dopo quello di Rivoli sono stati aperti i locali di via Rattazzi e corso Siccardi a Torino, mentre l’ultimo nato in città si trova in corso Galileo Ferraris 290, proprio vicino alla piscina Aquatica, al Pala Alpitour, alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e alla Facoltà di Economia e Commercio.

La formula è sempre la stessa: prodotti preparati al momento con materie prime fresche non congelate e provenienti da filiere controllate (la carne degli hamburger di Scaglia è inoltre senza additivi e senza antibiotici), piatti chiamati in piemontese che sono diventati icone come Mach Bale, Can Caud, Piemunteisa, Verd e Rusa o Patate Rupìe, attenzione per le famiglie (con menù e aree gioco per i bambini) e alle diverse esigenze alimentari. Il segreto del successo? “Una formula veloce – spiega Francesco Bianco – legata a una qualità vera, credibile e non sbandierata senza fondamento”. Non resta che aspettare l’inaugurazione ufficiale prevista per il 31 marzo.