McDonald’s, bambina si brucia con i nugget: il padre chiede 15 mila dollari di risarcimento

Una bambina è rimasta ustionata dal contatto con un nugget, e i genitori hanno chiesto a McDonald's un risarcimento da 15 mila dollari.

McDonald’s, bambina si brucia con i nugget: il padre chiede 15 mila dollari di risarcimento

Un chicken nugget così caldo da causare un’ustione. Che c’è, vi pare esagerato? Vi diremo di più: il nugget in questione potrebbe costare a McDonald’s 15 mila euro in risarcimento. Ok, mettiamo un poco di ordine: siamo nella contea di Broward, Florida; e la protagonista di questa particolare vicenda è una bambina di quattro anni rimasta ustionata dal sopracitato chicken nugget (l’antagonista?), apparentemente così bollente da avere causato ustioni di secondo grado. I genitori, naturalmente, non l’hanno presa bene; e hanno finito per rivolgersi a un tribunale chiedendo un risarcimento di oltre 15 mila dollari.

McDonald’s e il nugget troppo caldo: la rabbia dei genitori

giudice

Stando a quanto testimoniato, la famiglia avrebbe ordinato i chicken nugget incriminati dal drive thru del McDonald’s locale. Dopo aver passato il cibo alla figlia, che sedeva sul sedile posteriore, l’abitacolo si riempì improvvisamente delle urla della bambina che, sorpresa dalla temperatura del cibo, lasciò cadere una crocchetta di pollo che andò a incastrarsi tra la sua coscia e la cintura di sicurezza.

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Questo, come avrete potuto intuire, è il momento dell’ustione: né la bambina né i genitori sono riusciti a rimuovere il nugget dalla nicchia in cui era caduto e questi, rimasto a contatto con la pelle, ha finito per lasciare una vistosa cicatrice da bruciatura. “Di tanto in tanto guarda la sua cicatrice e la chiama “il mio chicken nugget”” ha spiegato a tal proposito il padre della bimba, Humberto Caraballo Estevez.

“I Chicken McNuggets all’interno di quell’Happy Meal erano irragionevolmente e pericolosamente caldi” afferma invece la causa “e hanno causato serie bruciature alla pelle e alla carne della vittima”. Un incidente decisamente doloroso, non c’è ombra di dubbio. In altre parole, la tesi portata avanti dall’accusa è che McDonald’s abbia servito cibo “non adatto alla manipolazione umana – figuriamoci al consumo” a causa della sua temperatura eccessiva.

Spostandosi nello schieramento opposto – quello di McDonald’s, tanto per intenderci -, è bene notare che le regole aziendali prevedono che i McNuggets siano serviti a una certa temperatura per ragioni di sicurezza alimentare, e per di più il colosso del fast food è smarcato da responsabilità circa quanto potrebbe accadere alle singole pepite una volta che queste lasciano il drive-thru.

Ciononostante, McDonald’s ha assicurato di stare valutando la vicenda: “Prendiamo sul serio ogni reclamo e certamente quelli che riguardano la sicurezza del nostro cibo e le esperienze dei nostri clienti” si legge in una nota stampa. “Garantire uno standard elevato di sicurezza e qualità alimentare significa seguire rigide linee guida e procedure per ogni prodotto che cuciniamo e serviamo: tali procedure sono state correttamente seguire in questo caso, e pertanto siamo rispettosamente in disaccordo con le affermazioni del querelante“.