Centinaia di dipendenti di Mcdonald’s si stanno organizzando in una ventina di città americane per scioperare, chiedendo più protezioni contro il Coronavirus. I sindacati affermano infatti che ci sarebbero stati decine di lavoratori della catena di fast food affetti da COVID-19 in almeno 17 stati, e chiedono di migliorare quelle che dicono essere protezioni inadeguate per i dipendenti durante la pandemia.
I lavoratori in scioperano citano a riprova delle loro tesi un sondaggio fatto tra ottocento lavoratori di McDonald’s dal 31 marzo al 6 aprile in cui il 42% dichiara di essere stato invitato dai manager a non indossare maschere e guanti, e che il 46% degli intervistati è andato sul posto di lavoro pur non sentendosi bene perché temeva di essere penalizzato professionalmente. “Siamo a conoscenza di decine di casi di lavoratori positivi COVID-19 in almeno 16 stati in tutto il Paese”, dichiara una lettera aperta indirizzata al Ceo di McDonald, Chris Kempczinski. “Di volta in volta, McDonald’s non è riuscito a chiudere e disinfettare rapidamente i locali in seguito ai casi confermati confermati di COVID-19 tra i dipendenti”.
La società contesta le accuse di questi lavoratori, affermando che non sono rappresentativi degli 850.000 dipendenti di McDonald’s a livello nazionale. McDonald’s l’ha anche definita una “trovata pubblicitaria” programmata strategicamente dalle organizzazioni sindacali.