Mele annurche: produzione e qualità da record, ma c’è timore per il futuro

L'annata da record Per la produzione di mele annurche il 2022 è un anno da record, ma il futuro rimane incerto a causa del caro bollette.

Mele annurche: produzione e qualità da record, ma c’è timore per il futuro

Specchiarsi nei risultati raggiunti fino a ora è un ottimo modo per farsi cogliere impreparati all’appuntamento con il futuro: potremmo riassumere così l’atteggiamento assunto dai produttori di mele annurche che, dopo aver chiuso la campagna di produzione dell’anno in corso facendo registrare record sia per la qualità che per la quantità, volgono uno sguardo preoccupato al futuro prossimo – uno sguardo che incontra scure nubi temporalesche. Eh sì, perché se il raccolto portato a casa va festeggiato, chiudere gli occhi e dimenticarsi del cosiddetto caro bollette potrebbe portare a conseguenze disastrose – soprattutto considerando i fondi investiti dalle imprese agricole campane per attrezzare i campi di produzione.

L’allarme è lanciato da Giuseppe Giaccio, presidente del Consorzio tutela mela annurca Igp, che sottolinea come l’aumento dei costi potrebbe di fatto ridurre i margini di utili fino ad annullarli. In altre parole, l’entusiasmo per quella che a tutti gli effetti avrebbe potuto essere un’annata perfetta si è spento come un tizzone gettato in una bacinella di acqua gelata: aumentano i prezzi degli imballaggi, del carburante e soprattutto dell’energia elettrica, chiaramente indispensabile per le linee di confezionamento e per le celle frigo in cui il prodotto deve essere conservato.

Alcune aziende in quel di Caserta, armate di impianti fotovoltaici, lamentano bollette che da 16/17 mila euro al mese sono balzate a 80 mila. “Costi esorbitanti che non tutti possono sostenere” ha spiegato a tal proposito Giaccio “per questo già a gennaio diverse aziende potrebbero essere costrette a chiudere”.