Messico, il presidente chiede di interrompere la produzione di birra a causa della siccità

Nel tentativo di allentare la morsa della siccità, il presidente del Messico ha chiesto di interrompere la produzione di birra nel Nord.

Messico, il presidente chiede di interrompere la produzione di birra a causa della siccità

Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha chiesto ai grandi produttori di birra locali di interrompere temporaneamente la produzione nel Nord del Paese. Una nuova ondata di proibizionismo? No, macché: ciò che preoccupa le autorità messicane è l’enorme quantità di acqua necessaria per produrre la birra – acqua che, con la morsa della siccità che continua a intensificarsi, ha assunto i connotati di un vero e proprio bene di lusso. A tal proposito il presidente ha proposto agli stessi produttori di spostare le proprie operazioni nel sud del Massico, dove il cosiddetto oro blu è ben più abbondante: peccato, tuttavia, che così facendo si troverebbero lontani dal florido mercato statunitense, dove di fatto viene venduta la maggior parte della birra messicana.

birra

L’emergenza idrica in Messico aveva già determinato, solamente il mese scorso, la dichiarazione di un’emergenza su scala nazionale da parte delle autorità governative, che si erano addirittura rivolte ad alcune aziende estere – tra cui Coca Cola e Heineken – affinché queste riducessero le estrazioni di acqua dal Nord del Paese. A una trentina di giorni di distanza, tuttavia, le aziende in questione hanno per la maggior parte ignorato le richieste del governo e continuato con le proprie operazioni. Il Messico settentrionale, nel frattempo, si trova a dover affrontare una delle più gravi siccità di sempre – un trend che abbiamo già visto in Francia, Regno Unito e perfino in Cina -, con alcune dighe che sono rimaste del tutto a secco.

Il più recente appello delle autorità, dunque, è rivolto ai produttori di birra: è importante notare, in questo contesto, che il Messico è uno dei maggiori esportatori mondiali di questo prodotto, con un valore complessivo di quasi 5 miliardi di dollari nel 2019 – un tesoretto che va tutelato e conservato il più possibile anche a fronte dell’emergenza in corso. “Non è che non produrremo più birra” hanno dichiarato a tal proposito le autorità locali “semplicemente, non ne produrremo più nel Nord del Paese”.