Miele: consumi +44% con il coronavirus, ma la produzione italiana fatica

Cresce del 44% il consumo di miele in Italia a causa dell'emergenza coronavirus: il maggior tempo trascorso in casa ha spinto evidentemente gli italiani ad acquistare cibo sano e preparare dolci e tisane a base di miele.

Miele: consumi +44% con il coronavirus, ma la produzione italiana fatica

Cresce del 44% il consumo di miele in Italia a causa dell’emergenza coronavirus: il maggior tempo trascorso in casa ha spinto evidentemente gli italiani ad acquistare cibo sano e preparare dolci e tisane a base di miele.

Ad annunciarlo in occasione della Giornata mondiale della api, che cade oggi, 20 maggio, è Coldiretti sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella Grande distribuzione organizzata nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 03 maggio.

C’è però un altro lato della medaglia: a fare da contraltare all’aumento esplosivo della domanda, infatti, c’è un momento difficile per la produzione di miele Made in Italy per effetto dell’andamento climatico anomalo, con una grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api.

“In Italia – spiega Coldiretti – il raccolto rischia di essere anche peggiore del 2019, anno in cui la produ­zione nazionale è stata di soli 15 milioni di chili a fronte di un quantitativo di quasi 25 milioni di chili di miele importato dall’estero, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Sempre da questi dati si evidenzia che il 40% arriva dall’Ungheria e oltre il 10% dalla Cina. In altre parole – precisa la Coldiretti – quasi 2 barattoli di miele su tre sono stranieri”.

“Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica” consiglia Coldiretti.

Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene, ad esempio, in Cina) è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.