Miele, la produzione è calata del 50% in cinque anni: le temperature sono troppo alte

Le temperature eccessivamente alte fanno sbocciare e poi appassire i fiori troppo in fretta, e la produzione di miele crolla.

Miele, la produzione è calata del 50% in cinque anni: le temperature sono troppo alte

In poche parole le temperature sono troppo alte e i fiori sbocciano troppo presto e tutti insieme, ma solo per poi appassire in una manciata di giorni proprio a causa del caldo eccessivo. Il risultato? Le api non fanno in tempo a raccogliere tutto il polline prodotto, che di fatto rimane disperso, e la produzione di miele crolla. Sì, “crolla” non è una parola a caso e di certo non è un tentativo di mistificare la realtà con iperboli allarmiste: stando a quanto riportato da alcuni apicoltori in Abruzzo, infatti, il volume complessivo di miele prodotto è sceso del 50% nei soli ultimi cinque anni, innescando una vera e propria situazione di allarme – che viaggia su binari incidentali con quelli della siccità.

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“Con le fioriture contemporanee di Acacia, Coriandolo ed altre noi non facciamo più in tempo a spostare le arnie in tutte le zone” spiega a tal proposito Luca Finocchio, apicoltore nomade di Tornareccio, in provincia di Chieti, patria del miele. “Facciamo più fatica degli anni passati e il guadagno è sceso alla metà”. Chiaro, come al solito occorre anche considerare lo zampino dell’ormai onnipresente caro carburante e dei numerosi rincari ai prezzi dei prodotti utile e necessari alla produzione come – banalmente – gli stessi vasetti e coperchi. “La perdita del polline porta un danno gravissimo all’ambiente” conclude Finocchio “perché la produzione dei prodotti (miele, pappa reale, propoli e cera) è solo il 17% del lavoro delle api, la rimanete parte della loro attività è l’impollinazione di piante da fiore e frutto dell’intero ecosistema. Il caldo sta uccidendo l’economia e biodiversità agricola regionale”.