Milano, la pizzeria dei ragazzi autistici non può aprire per il covid: diventa itinerante

PizzAut non si ferma e trasforma il limite del Coronavirus in un'occasione per cambiare pelle: la pizzeria di Milano gestito da autistici, il primo in Italia nel suo genere, diventa itinerante.

Milano, la pizzeria dei ragazzi autistici non può aprire per il covid: diventa itinerante

PizzAut non si ferma e trasforma il limite del Coronavirus in un’occasione per cambiare pelle: la pizzeria di Milano gestito da autistici, il primo in Italia nel suo genere, diventa itinerante.

Il locale – a Cassina de’ Pecchi (hinterland di Milano) – non ha potuto aprire i battenti a causa delle norme anti-Covid molto limitanti e diventa quindi un ristorante mobile (un vero e proprio food truck) anche grazie ad una raccolta fondi attivata sul web e con il sostegno di diversi sponsor.

Il camion-pizzeria gestito da ragazzi autistici capitanati da Nico Acampora, fondatore di PizzAut, è pronto per partire alla volta di tutta la Lombardia.

“I ragazzi sono entusiasti, anche se alcuni di loro scherzando mi hanno già detto: ‘Abbiamo imparato a lavorare in un ristorante e adesso ci mettete su un furgone?’ – racconta Acampora a la Repubblica – In questi giorni stiamo facendo le prove nel giardino di casa mia, in modo che imparino i movimenti da fare per preparare le pizze e servire i clienti in uno spazio ristretto. Si stanno divertendo e impegnando tutti moltissimo”.

E l’interesse comincia a salire, così come le prenotazioni. “Ci hanno scritto da tutta Italia, anche se per ora accettiamo solo impegni in Lombardia. Due aziende ci hanno chiesto di andare nelle loro sedi a cucinare per i dipendenti e gli abitanti di un condominio vogliono che parcheggiamo sotto casa loro per fare le pizze – prosegue – C’è tanta voglia di stare insieme, anche se nel rispetto delle regole”.

Ancora manca però una data precisa dell’inizio di questa nuova avventura. Da PizzAut fanno sapere che si comincerà quando sarà possibile garantire tutte le norme di sicurezza anti-covid. Per ora, l’ipotesi è fine settembre.